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Milano
Carriere alias, Gaddi (FI): "La scuola non ha titolo per cambiare l'identità"
Sergio Gaddi

Carriere alias, Gaddi (FI): "La scuola non può cambiare l'identità"

Dopo mesi di polemiche arriva nel Consiglio regionale della Lombardia la mozione di Fratelli d'Italia contro le carriere alias nelle scuole, ossia la possibilità per le persone transessuali di usare in classe il nome che corrisponde alla propria identità di genere, diverso da quello anagrafico. Un testo posticipato e modificato più volte, sottoscritto solo da alcuni consiglieri della Lega e da cui si è smarcata Forza Italia, lasciando libertà di voto. "Io manterrò la mia fedele contrarietà all'indottrinamento gender nelle scuole e voterò a favore della mozione" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano il consigliere regionale di Forza Italia, nonché curatore e critico d'arte, Sergio Gaddi. Contro la mozione si erano schierati diversi azzurri, compreso l'assessore regionale all'Istruzione Simona Tironi: "Non mi sorprende che ci siano sensibilità diverse nel partito. Ma la scuola non è l'anagrafe, non ha titolo per cambiare un'identità".

Gaddi, secondo i suoi colleghi di partito sarebbe meglio lasciare al Parlamento questi temi.

E su questo sono d'accordo. Ma il voto è solo una sorta di avvertimento della Regione. Un segnale contro una procedura sui regolamenti delle carriere alias che non riguarda le scuole. La mia è una presa di posizione ideale.

Ci spieghi meglio.

Con queste pratiche si creerebbe un'idea errata, quella di credere di essere nato in un corpo sbagliato. L'adolescenza è un percorso di maturazione che ha bisogno di tempi nei quali non ci si intromette. E la scuola spesso ha una posizione partigiana su questi argomenti ma non dovrebbe essere così.  

In Lombardia ci sono già alcune scuole che hanno adottato la carriera alias. I numeri sono molto bassi, non le sembra un accanimento?

Invece è proprio questo il punto. Si tratta di una minoranza molto limitata eppure sembra quasi ci sia l'esasperazione a voler mettere il tema all'ordine del giorno, mi pare un'imposizione diretta. Quando si arriva alla maggiore età ognuno può fare quello che preferisce, ma sono contrario a intervenire sulla percezione del genere sessuale di un minorenne.

Da Forza Italia probabilmente non arriverà un voto favorevole. La mozione, sottoscritta solo da alcuni consiglieri della Lega, rischia di non passare?

In Forza Italia il cardine è sempre stato la persona, quindi sulle questioni personali c'è la massima libertà. Non mi sorprendono le sensibilità diverse, ci sono sempre state nel nostro partito e sono una ricchezza. Credo che il mio gruppo non la voterà. Ma la scuola non è l'anagrafe, non ha titolo per cambiare un'identità anche solo in relazione al percorso scolastico. Io manterrò la mia totale contrarietà a qualsiasi tipo di indottrinamento gender.

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