Milano

Carroponte, Gatti (Pd): Di Stefano lo utilizza come una clava politica

di Nicolò Rubeis

Arci è stata condannata in appello a risarcire al Comune 226mila euro di bollette pregresse del Carroponte di acqua e luce

Carroponte, Gatti (Pd): Di Stefano lo utilizza come una clava politica

"Le sentenze si accettano e si rispettano ma Di Stefano sta utilizzando il Carroponte come una clava politica". Il consigliere comunale Pd di Sesto San Giovanni, Ernesto Gatti, risponde agli attacchi del sindaco Roberto Di Stefano dopo che Arci è stata condannata in appello a risarcire al Comune 226mila euro di bollette pregresse del Carroponte di acqua e luce, soldi anticipati dalle casse pubbliche. "Se fossi in lui mi preoccuperei di rivalutare bene altre aree industriali come è stato fatto con il Carroponte invece di accusare di clientelismo chi governava prima" commenta Gatti in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano.

Gatti, si chiude una vicenda che andava avanti dal 2017.
Sulla sentenza c'è poco da dire. L'oggetto, tra l'altro, non era il fatto che Arci dovesse pagare quelle bollette ma l’ammontare delle stesse. Ci fa piacere essere arrivati a una soluzione ma le cose sono più complicate di come le racconta il sindaco Di Stefano, che sfrutta la situazione solo per attaccarci quando non c'è nessun motivo per farlo.

Ci spieghi meglio.
Il problema delle utenze nasce da una difficoltà del Comune nel quantificare gli importi delle bollette che Di Stefano, una volta arrivato, ha utilizzato come clava politica. La giunta fornisce una pericolosa revisione dei fatti anche sul canone di concessione passato da 10mila euro all'anno a 400mila euro. Quindici anni fa quella era una zona industriale dismessa. Per rilanciarla fu fatto un bando con una visione chiara del centrosinistra per il futuro dell’area. Se chiedevi 200mila euro per una zona abbandonata non si sarebbe avvicinato nessuno. I bandi successivi sono stati poi giustamente rivisti a rialzo dopo che il Carroponte è diventato un punto di eccellenza ottenendo anche una certa rilevanza. Ma nel canone attuale da 400mila euro è stato inserito anche lo Spazio Mil, luogo per mostre ed eventi presente lì vicino. Di Stefano utilizza i numeri per far vedere quello che vuole lui.

Come risponde alle accuse di clientelismo?
Più che accusare chi ha governato prima di te perché è riuscito a rivalutare un'area industriale, se fossi in lui mi preoccuperei di rigenerare bene altre zone simili. Anche perché in sei anni da quando governa gli unici interventi di riqualificazione sono passati attraverso il residenziale, con la costruzione di case anche molto costose che hanno poco a che fare con i servizi di socialità e i punti di incontro che servirebbero alla città.

Pensa che ci sia un'avversione di fondo verso i luoghi come il Carroponte?
Quasi tutti i cittadini di Sesto vedono in quel luogo un'enorme occasione per la città. Il centrodestra, invece, lo ha sempre considerato come una cosa avversa. E le idee degli ultimi periodi stanno un po' sconfessando quella che era la vocazione originaria del Carroponte. Ci sono anche progetti interessanti, come il villaggio natalizio che stanno allestendo ora. Ma a forza di premere sulla monetizzazione, con il Carroponte che di fatto è diventato un luogo chiuso con un biglietto d'ingresso spesso oneroso, oggi si è persa un po' la sua essenza di luogo di socializzazione aperto al territorio come era prima.







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