Milano
Casa Pound, i neofascisti tirano dritto: a centinaia nel Milanese
Si sono dati appuntamento alla tensostruttura di Castano Primo nonostante la prefettura abbia confermato la revoca delle autorizzazioni gia' decisa dal sindaco del Comune, Giuseppe Pignatello. Gli organizzatori della tre giorni di festa di Casa Pound non intendono rinunciare alla loro manifestazione. E si appellano alla questura affinche' tutto fili liscio dopo le polemiche e le schermaglie politico-burocratiche che hanno preceduto il raduno: "Speriamo che tutto proceda nella massima tranquillita', abbiamo fiducia nelle forze dell'ordine e contiamo che la questura abbia il senso di responsabilita' di non sgomberare duemila persone da un luogo" ha affermato all'Agi Massimo Trafiletti, responsabile di Casapound a Milano.
Trafiletti ha quindi ribadito l'impossibilita' di annullare l'evento nonostante la revoca dei divieti da parte delle autorita' competenti: "noi andiamo avanti perche' avevamo messo in piedi l'attivita' organizzativa che a tempo ormai scaduto non poteva piu' essere fermata. Bloccare tutto avrebbe creato piu' problemi che risolverli, con i nostri simpatizzanti in arrivo da tutta Italia". Il rappresentante di Casapound Milano spera inoltre che non ci siano problemi 'esterni', come ad esempio quelli che potrebbero arrivare da rappresentanti di centri sociali di estrema sinistra: "chi conosce Casapound sa che i problemi non se li va a cercare, noi facciamo politica e non cerchiamo scontri; siamo aperti a tutti i contributi". Confermati, infine, gli interventi di politici e giornalisti previsti in partenza, con l'eccezione di Vittorio Feltri che "ha purtroppo disdetto per un precedente appuntamento", ha detto Trafiletti.
LA REVOCA DELLE AUTORIZZAZIONI/ Il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello, eletto in una lista civica sostenuta dal Pd, aveva revocato ieri le autorizzazioni per l'evento, raccontando di averle concesse in un primo momento all'associazione sportiva 'La Focosa', ignorando che dietro questa sigla si nascondesse il movimento di estrema destra. Intanto circa 350 militanti di CasaPound hanno occupato la tensostruttura eretta nel comune milanese, mentre alcune ore fa Iannone aveva dichiarato che in caso di mancata autorizzazione i 3mila militanti provenienti da tutta Italia si sarebbero potuti riversare in piazza Duomo, a Milano.
PISAPIA: "NON PARLI DI DEMOCRAZIA CHI MINACCIA E INSULTA"/ "Non parli di rispetto della democrazia chi, come i leader e i militanti di CasaPound, si definisce un 'fascista del terzo millennio'. Non parli di democrazia chi minaccia e insulta un sindaco per aver chiesto rispetto della legalita' e dei principi democratici. Il sindaco di Castano Primo ha tutta la mia vicinanza e solidarieta'. Milano, la Citta' Metropolitana e il Paese sono, e non possono che essere, antifascisti". Lo afferma il sindaco di Milano e della Citta' Metropolitana, Giuliano Pisapia, attraverso una nota stampa a proposito della decisione del sindaco di Castano Primo di revocare il permesso per la festa nazionale di Casa Pound
BUSSOLATI: "IANNONE PUO' PARLARE PERCHE' 70 ANNI FA HA VINTO LA DEMOCRAZIA"/ "Iannone di CasaPound oggi può fare appello alla democrazia e alla libertà perché 70 anni fa hanno vinto il mondo libero e gli antifascisti. Se non fosse andata così, probabilmente lui farebbe il podestà e i democratici sarebbero al confino o peggio in galera". Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd di Milano, interviene così sulle polemiche seguite al divieto opposto dal Comune di Castano Primo al raduno nazionale di CasaPound. "Il Partito Democratico sostiene il sindaco Giuseppe Pignatiello e la decisione di non permettere la manifestazione di estrema destra nel suo Comune", continua Bussolati, che in merito alle minacce subite dal primo cittadino aggiunge: "Non è tollerabile che qualcuno vada sotto al Municipio a minacciare un sindaco".
LA LEGA CON CASA POUND: "CENSURA STALINISTA"/ Solidarieta' da parte di esponenti della Lega Nord a CasaPound, vittima di una "censura stalinista". Secondo il deputato Paolo Grimoldi, commissario nazionale della Lega, "non permettere a Casapound di organizzare la propria festa nazionale e' un atto vergognoso, una censura stalinista che in un paese democratico come dovrebbe essere il nostro e' inaccettabile. Esprimo la mia solidale vicinanza ai ragazzi di Casapound e confermo la mia partecipazione alla loro festa". "Non stupisce - afferma da parte sua Igor Iezzi, segretario provinciale della Lega Nord e consigliere comunale - vedere il sindaco di Milano Giuliano Pisapia solidalizzare (chissa' poi per quale motivo) con il sindaco di Castano Primo che vorrebbe togliere il diritto di parola a CasaPound: tra poveri antidemocratici si intendono bene. A CasaPound tutta la mia solidarieta' e un augurio per la buona riuscita della loro festa che sono sicuro si terra' comunque nonostante le urla sguaiate della sinistra".