Milano
Case popolari Milano, una canzone contro il racket delle occupazioni. VIDEO
Il brano di Umberto Napolitano racconta il racket delle occupazioni abusive in via Milano. La dedica di due consiglieri comunali ai residenti che resistono
Case popolari Milano, una canzone contro il racket delle occupazioni
Una canzone per difendere gli anziani dalla occupazione abusiva del loro alloggio. Succedenelle case Aler di Milano: 85.000 inquilini, 2000 alloggi sfitti, 2600 occupazioni illegali.. Ilracket delle occupazioni abusive non si ferma ai tempi del virus, anzi, la piaga con laquarantena si estende. Le organizzazioni criminali ( per lo più egiziane con manovalanza rom) vendono spudoratamente chiavi in mano gli appartamenti lasciati temporaneamente dallepersone anziane, ricoverate in ospedale .
Le graduatorie sono una pia illusione: basta noleggiare una falsa inquilina rumena incinta con finta prole, anch’essa noleggiata in un campo rom, per aggiudicarsi una casa illegalmente. Succede in viale Molise, a San Siro al Lorenteggio, al Giambellino. Vittime innocenti a predestinate, gli anziani titolari di un appartamentino. Anziani che in questi tempi vengono ricoverato negli ospedali , per curarsi dal coronavirus. Basta un giorno di assenza. C’è il palo che avvisa l’organizzatore che ha “ufficio” in qualche bar nelle vicinanze. Le abitazioni degli “ over” vengono accuratamente catalogate dal racket: una volta assente l’anziano, interviene il fabbro rom che apre le porte, anche blindate.
I locali vengono saccheggiati.. E i legittimi inquilini? Al loro ritorno- se guariscono dal virus- trovano i loro mobili e gli abiti nella spazzatura e una nuova famiglia che occupa il loro appartamento. Per l’anziano inquilino è la fine: lo aspetta l’ospizio.
L’allarme lo ha lanciato il portiere di via degli Etruschi, Teobaldo. 2000 anime sul chi vive in una babele di cortili. ”Con il virus, le forze dell’ordine sono occupate altrove, ed è via libera per il racket. Ogni notte una occupazione abusiva e nessuno interviene. Servono dieci minuti e la porta viene scassinata”.
L’apripista è di solito una nomade, munita di un falso certificato, una analisi taroccata delle sue urine secondo la quale risulterebbe incinta: un espediente per bloccare ogni iniziativa giudiziaria. Il trucco funziona da anni; dopo alcune settimane, la finta inquilina in stato interessante sparisce con i figli presunti, e appare la vera inquilina, una abusiva. La clientela di solito pescata nel garghet dei disperati, maghrebini o africani, che pagano dagli 800 ai 1000 euro “chiavi in mano” per poter entrare nell’alloggio che non gli spetta. Le porte blindate scassinate vengono buttate nei cortili: all’entrata dell’appartamento una semplice tenda; i picciotti del racket ( chiamiamoli kapò) presidiano le scale, chi protesta viene malmenato.
Due consiglieri di zona, Giovanni Esposito (Assessore Commercio, Attività Produttive, Verde, Ambiente, Arredo Urbano, Mobilità del Municipio 5 ) e Francesco Rocca (Consigliere del Municipio 4 Presidente Commissione Sicurezza e Verde ) hanno ora preso una iniziativa clamorosa e particolare: contrastare, o almeno raccontare, questo dramma attraverso una canzone, prendendo spunto da un personaggio molto popolare nei cortili di via Lorenteggio, la signora Maria. Una inquilina che da anni si batte per migliorare la qualità della vita nei cortili del suo stabile.
Il cantautore Umberto Napolitano si è messo al lavoro e ha dedicato alla signora Maria questa canzone. Atmosfera alla Giorgio Gaber nei cortili del Giambellino: qui il Cerutti Gino aveva casa ed oggi, idealmente, il Cerutti Napolitano continua la sagra popolare. Nel video la signora Maria torna risanata dall’ospedale, non si rassegna e prende a borsettate gli occupanti.
“Questo brano non intende ironizzare su una tragedia come il coronavirus, ma sottolineare l'esistenza di sciacalli senza scrupoli che non hanno rispetto di nulla, né del dolore né delle tragedie, e che approfittano per appropriarsi dei diritti altrui grazie ad un vuoto legislativo che li protegge” racconta il cantautore che presenta in esclusiva per Affari la canzone. “ In queste strofe io immagino un sogno dove la rabbia per questa ingiustizia subita dia la forza alla nonnina, sfrattata dalla sua amata casa, di sconfiggere prima il virus e poi con un intelligente espediente restituire pan per focaccia a questi farabutti e riappropriarsi della sua casa, rispondendo poi a chi reclamerà il possesso della casa per via del suo stato interessante... con il fatto che la nonna deve vivere fra le sue pareti la quarantena imposta a chi è stato appena dimesso per coronavirus... con un po' di ironia e un po' di fantascienza koronaokkupazioneshok è un atto di accusa duro ai delinquenti ed al vuoto legislativo che chissà perché non viene colmato. .”
Già, con un pizzico di fantascienza -horror : perché le case popolari di Milano sembrano terra di nessuno, abbandonate dallo Stato: il Giambellino, viale Molise, san Sir assomigliano a dei suk mediorientali, cartoline di Tripoli e Bagdad con bande organizzate che giocano con la vita dei più deboli . Nel silenzio assordante delle signore istituzioni.