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Milano
Caserma Montello, primi profughi già trasferiti in gran segreto
Caserma Montello

Profughi in Montello: trasferimento... a sorpresa. E' stata questa la mossa della Prefettura per evitare brutte sorprese e incidenti: è partito nella notte il trasferimento dei profughi nella caserma di via Caracciolo, previsto per la giornata di domani. Dei 300 ospiti attesi, sono giunti circa un centinaio di donne e bambini, provenienti dai centri di via Carcano e da Casa Soraya. Alle voci fortemente contrarie del comitato "Giù le mani dalla Montello", affiancate negli scorsi giorni dal presidio promosso da Casa Pound cui ha partecipato anche Matteo Salvini, era seguito l'annuncio di una festa di accoglienza promossa da cittadini solidali.

LA "FESTA DI BENVENUTO"... - E la festa ci sarà: il "Comitato zona 8 solidale" darà il proprio benvenuto ai migranti dalle 10.30 alle 16 davanti alla caserma.  Hanno aderito, tra gli altri, Anpi, Fiom, Sinistra italiana, Emergency, Camera del lavoro, Giovani democratici, Arci. Una giornata di "festa, accoglienza e solidarieta' - spiegano - in quartiere davanti alla caserma. Qui nessuno e' straniero". Tra spettacoli di un'associazione senegalese, banda degli ottoni, e balli popolari peruviani organizzati da Arci caporales, sara' anche offerto cibo e animazione per bambini.

...E IL PRESIDIO DEI CONTRARI ALL'ACCOGLIENZA -Questa sera scenderanno invece in piazza i cittadini contrari all'ospitalità, che hanno diffuso per il quartiere un volantino. L'appuntamento è per le 21 in via Caracciolo 29. Pare improbabile che Lega Nord, Fratelli d'Italia e Casapound diano vita insieme a un contro-manifestazione unitaria. Ci sara' un presidio gia' organizzato da Casa Pound al quale confluiranno probabilmente anche leghisti ma senza simboli di partito e non e' prevista neppure la presenza del segretario Matteo Salvini. Un analogo presidio, tenuto giovedi' scorso aveva visto oltretutto una scarsa presenza di cittadini ("non piu' di una ventina", stando ai calcoli di uno tra gli organizzatori della presenza leghista). Anche da Fratelli d'Italia si fa sapere che al momento non vi e' alcunche' di organizzato.

MARONI: "PROFUGHI NELLE CASERME? RISCHIO DI TENSIONI SOCIALI" - "Sono contrario, e' qualcosa che rischia di produrre solo tensioni sociali, reazioni come si e' visto in questi giorni e quindi solo danni". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine della conferenza stampa dopo giunta di oggi, rispondendo alle domande dei cronisti che gli chiedevano un commento sul trasferimento degli immigrati alla caserma Montello di Milano. "Sono contrario all'uso di strutture di qualunque tipo, comprese le caserme", ha ribadito il Governatore, osservando che "la strada da seguire e': bloccare le partenze e fare i rimpatri. Farlo e' possibile, io da ministro dell'Interno nel 2011 ci sono riuscito. Ma - ha osservato - evidentemente al governo Renzi non ha la volonta' politica di contrastare i flussi migratori, come invece avevamo fatto noi".

BORDONALI: "IL BLITZ DIMOSTRA CHE IL GOVERNO SA DI NON AVERE IL CONSENSO" - "Il blitz di stamattina dimostra che il Governo Renzi sa di non avere il consenso popolare. Per sistemare centinaia di immigrati nella caserma Montello è costretto ad agire di nascosto per evitare di subire le rimostranze dei milanesi e a mandare avanti donne e bambini, che rappresentano solo una minima parte delle persone sbarcate nel 2016. È l'atto finale di una gestione fallimentare del problema dell'immigrazione". L'ha detto l'assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, commentando il trasferimento dei primi richiedenti asilo all'interno della caserma Montello di Milano. "I cittadini lombardi stanno mantenendo 22.333 richiedenti asilo. Una spesa da 780.000 euro al giorno, più di 24 milioni di euro al mese. Numeri - ha proseguito l'assessore - che dimostrano come dietro l'accoglienza esista un business che ormai favorisce solo cooperative e albergatori falliti". "La soluzione - ha concluso Bordonali - è quella che Regione Lombardia propone da tempo e che Maroni ha messo in pratica da ministro dell'Interno: centri di accoglienza in Nord Africa per bloccare le partenze e rimpatri immediati per coloro che vengono riconosciuti come clandestini".

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