Milano

Caso camici, Fontana: "Primo politico indagato perché ho versato denaro"

LEGA: SALVINI, 'INCHIESTE LOMBARDE VERA VERGOGNA, SU ZINGARETTI NULLA, CHISSA' PERCHE''

LOMBARDIA: FONTANA IN CONSIGLIO REGIONALE LUNEDI', L'AVVOCATO CHIEDE INCONTRARE MAGISTRATI

Non si allenta la tensione attorno al governatore della regione Lombardia Attilio Fontana sulla fornitura dei camici alla Regione da parte del cognato e al bonifico mancato da 250mila euro. Indagato per ''frode in pubbliche forniture'' lunedì, a quanto apprende l'Adnkronos il presidente interverrà al Consiglio regionale della Lombardia, con le opposizioni pronte nel caso a presentare una mozione di sfiducia, mentre il suo avvocato, Jacopo Pensa, ha spiegato all'Adnkronos che si recherà in settimana dai magistrati per cercare di capire la posizione esatta del suo assistito. Ma a dimettersi il governatore non ci pensa proprio. Ha già detto che ''nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici''. E che l'idea del bonifico è nata '''quando è saltata fuori questa storia e ho visto che mio cognato faceva questa donazione. Ho voluto partecipare anch'io. Fare anch' io una donazione. Mi sembrava il dovere di ogni lombardo''. Respinta anche l'idea di immoralità: sul conto svizzero: ''Non c'è niente di illecito in quel conto, sono capitali denunciati e scudati, un eredità di mia madre. Non vedo di cosa dovrei vergognarmi''. Eppure secondo il viceministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni, la giunta lombarda non può andare avanti. "c'è un chiaro problema di opportunità, e la gestione ex post del proprio caso da parte del governatore mi colpisce molto. Come ho detto, questa giunta non può andare avanti. Non è stata in grado di gestire l'emergenza causata dalla pandemia e poteva certamente evitare le strumentalizzazioni contro il governo, che ha operato con serietà senza mai entrare in contrapposizione con gli enti locali''. Ed è per questo che secondo Massimo De Rosa, capogruppo M5S Lombardia ''Serve un atto politico coraggioso per la storia che stiamo andando a costruire, siamo pronti a chiedere la sfiducia del presidente Fontana e chiediamo alle altre forze d'opposizione di sostenere la nostra richiesta''.

LOMBARDIA: M5S, 'SU INCHIESTE VOGLIAMO VERITA', PRONTI A MOZIONE SFIDUCIA FONTANA'

''Il Movimento 5 stelle è pronto a presentare la mozione di sfiducia al presidente Fontana. Il presidente, da tempo inspiegabilmente assente, deve venire a riferire in Aula. Basta annunci, basta dichiarazioni mezzo stampa, basta bugie, all'istituzione che rappresenta e ai cittadini Fontana deve rendere conto''. Lo dice Massimo De Rosa, capogruppo M5S Lombardia. ''Dalle mascherine pannolino ai test sierologici, senza dimenticare l'ospedale in fiera, fino al caso camici per il quale è indagato, sono tante le risposte che il governatore deve ai lombardi. A cominciare dal motivo per il quale l'assessore Gallera sia ancora al suo posto. Le persone il cui fallimento oggi è diventato cronaca e materiale da procura, non possono essere le stesse che dovranno guidare la ripartenza della nostra regione, gestire le risorse che arriveranno grazie al ricovery fund e garantire la nostra salute in vista del prossimo autunno. Serve un atto politico coraggioso per la storia che stiamo andando a costruire, siamo pronti a chiedere la sfiducia del presidente Fontana e chiediamo alle altre forze d'opposizione di sostenere la nostra richiesta", conclude il pentastellato De Rosa.

LOMBARDIA: FONTANA, 'STORIA PAZZESCA, PRIMO POLITICO INDAGATO PERCHE' HA VERSATO DENARO'

''Questa storia è pazzesca. Ma qual è il reato? Di solito le persone finiscono indagate perché prendono dei soldi illecitamente. Io invece rischio di passare alla storia come il primo politico che viene indagato perché i soldi ha cercato di versarli. Così il governatore della Lombardia alla Stampa sull'inchiesta relativa alla fornitura di camici alla Regione da parte del cognato e che lo vede indagato e ora al centro delle attenzioni per l'ordine di versamento da 250 mila euro poi revocato diretto da un suo conto in Svizzera intestato a una fiduciaria italiana al cognato. ''Certo, quando è saltata fuori questa storia e ho visto che mio cognato faceva questa donazione, ho voluto partecipare anch' io. Fare anch' io una donazione. Mi sembrava il dovere di ogni lombardo. Non c'è niente di illecito in quel conto, sono capitali denunciati e scudati, un eredità di mia madre. Non vedo di cosa dovrei vergognarmi''. FONTANA sottolinea che nella procedura per la fornitura dei camici ''non sono mai intervenuto in alcun modo. Io della fornitura non sapevo niente. L'ho saputo solo quando mio cognato ha deciso di fare la donazione. Allora diciamo anche che ormai in questo Paese la democrazia per alcuni è stata sospesa. Anzi, non esiste più'. Torno a ripetere: ma qual è il reato? È vero, mi sono sentito responsabile per mio cognato. Quei soldi li consideravo una donazione a mio modo''. E il governatore sottolinea che ''alla fine la Regione da mio cognato i camici li ha avuti gratis e l'unico reato che vedo veramente è una palese violazione del segreto istruttorio e per questo probabilmente mi rivolgerò ai magistrati di Brescia. Ogni democratico dovrebbe indignarsi per quello che mi sta succedendo ma lo so, tanto è inutile, le regole ormai sono saltate''.

LEGA: SALVINI, 'INCHIESTE LOMBARDE VERA VERGOGNA, SU ZINGARETTI NULLA, CHISSA' PERCHE''

''È una vera vergogna. Oggi magistrati e giornalisti mettono nel mirino il Policlinico San Matteo di Pavia che è una delle eccellenze mondiali della sanità. Prima di farlo magistrati e giornalisti dovrebbero sciacquarsi la bocca, quantomeno studiare''. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista al Giornale parla delle questioni giudiziarie che coinvolgono la Lega. ''Vogliamo parlare di un'inchiesta su una donazione? -dice riferendosi all'inchiesta in Lombardia su una fornitura di camici alla Regione- vogliamo parlare dei trentacinque milioni che la Regione Lazio ha speso per mascherine mai arrivate? Su Zingaretti non c'è uno straccio di inchiesta, chissà perché''. Salvini invita a studiare ''il caso Palamara e capirete come funziona la giustizia in questo Paese. Conosco Attilio Fontana e conosco personalmente alcuni dei medici del San Matteo che sono coinvolti in questa surreale vicenda giudiziaria e le garantisco: sono persone eccezionali. Non si entra alle cinque della mattina in casa di uno come il professor Venturi manco fosse un delinquente comune. Quindi la riforma della magistratura è una delle emergenze di questo paese''. 







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