Milano
Caso Genovese: a volte mi sento un animale con le donne. Le chat
Genovese: imprenditore arrestato in carcere per altra violenza sessuale
Caso Genovese: ad amico, a volte mi sento un animale con donne
"Ogni tanto mi vengono dei momenti di senso di colpa per cui prendo in considerazione di essere meno un animale (...) forse se una fa qualcosa non e' perche' le piace davvero, ma perche' l'ho talmente manipolata da farle credere che lo sta facendo per sua scelta". E' il contenuto di una conversazione di Alberto Genovese con un suo amico, contenuta nella seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti dell'imprenditore. Al suo confidente il 'mago delle start-up' chiede di essere aiutato a "superare questi momenti di debolezza". E delle sue vittime dice: "Sono piume al vento. Se cerchi davvero di capire cosa vogliono, rimani sconvolto. Non hanno una volonta'. Le prendi per un braccio con piu' decisione di un altro e si fanno sc..., dipende tutto da quanto e' forte la corrente che crei". A firmare l'ordinanza il gip Tommaso Perna su richiesta delle pm Stagnaro e Mannella. Tuttavia degli 8 episodi denunciati solo 1 e' stato cristallizzato in questa ordinanza, mentre il giudice ha respinto il carcere sugli altri fatti dichiarati, e in particolare sui 6 episodi raccontati da due giovanissime anche in alcuni programmi televisivi.
Genovese: 'stupro' ragazza a Ibiza',nuova ordinanza arresto
Una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e cessione di droga e' stata notificata all'imprenditore del web Alberto Genovese, gia' a San Vittore dal 6 novembre per aver stordito con droghe e violentato una 18enne. Nell'ordinanza, firmata dal gip Tommaso Perna sulle indagini della Squadra mobile, dell'aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, viene contestata a Genovese una presunta violenza di luglio a Ibiza. Respinta la richiesta d'arresto per tentati abusi sulla stessa giovane e per 6 episodi su due ragazze che hanno rinunciato all'anonimato sui media.
Caso Genovese: gip boccia richiesta perizia e scarcerazione
Il gip di Milano, Tommaso Perna, ha respinto la richiesta di scarcerazione per Alberto Genovese a San Vittore dal 6 novembre dopo il fermo per violenza sessuale, lesioni, sequestro di persona e droga. L'istanza era stata presentata nei giorni scorsi dai suoi legali, Luigi Isolabella e Davide Ferrari, allegando una relazione della onlus Smi, che parlava di 'pericolo di istinti suicidari in carcere' per l'imprenditore. Genovese, anche negli interrogatori, aveva raccontato di essere fortemente tossicodipendente. Di contro il gip si e' basato su una relazione del servizio psicologico interno del carcere di San Vittore, che negava la possibilita' di una 'patologia maggiore' e si limitava a riconoscere una forma di 'umore deflesso', cioe' depresso, per il 43enne. Su questa base il gip ha anche negato l'assenso ad una perizia sanitaria e psichiatrica, come chiesto sempre dalla difesa.
Nei prossimi giorni e' attesa anche la decisione sulla richiesta di incidente probatorio, con l'analisi degli audio contenuti nei filmati delle telecamere di sorveglianza della Terrazza Sentimento, dove e' avvenuta la violenza del 10 ottobre, che ha portato poi all'arresto. Secondo i difensori la conversazione con la vittima potrebbe rivelare una forma di assenso dato ad avere un rapporto sessuale con l'imprenditore, ma per l'accusa (pm Rosaria Stagnaro e aggiunta Maria Letizia Mannella) una perizia su una traccia compromessa potrebbe lasciare spazio a interpretazioni, per questo il parere dato dalle pm e' stato negativo.