Milano

Caso “Leoni dei Balcani”, Tafallari istigava a creare cellula

Il gup: “Non vi è prova di organizzazione terroristica”

Caso “Leoni dei Balcani”, Tafallari istigava a creare cellula

Non c'è prova che facesse parte dell'organizzazione i 'Leoni dei Balcani', ritenuta una costola dell'Isis, ma ha mostrato "con una certa determinazione e decisione, di voler aggregare attorno a se' soggetti, soprattutto giovani coetanee, per raggiungere scopi ed obiettivi coincidenti con le affermazioni dell'Islam violento".

Le motivazioni della sentenza di condanna a 3 anni e 4 mesi

Lo scrive il gup Livio Cristofano nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso luglio ha condannato a 3 anni e 4 mesi Bleona Tafallari, la ventenne nata in Kosovo ma domiciliata a Milano, riqualificando l'accusa da terrorismo internazionale - reato per cui era stata arrestata nel capoluogo lombardo a novembre dell'anno scorso - in istigazione a commettere reati, con l'aggravante del mezzo informatico.

Il gup: “Non vi è prova di organizzazione terroristica”

Il giudice scrive che "la Tafallari non 'partecipava' ad una organizzazione terroristica (perché di ciò non vi è prova), ma, in base alle caratteristiche (...) del fenomeno terroristico moderno, ella istigava terzi ad organizzarsi per costituire un gruppo (quel che possiamo chiamare cellula) al fine di perseguire i medesimi scopi indicati dall'Isis e, in genere, da tutti gli organismi terroristici dell'eterogeneo mondo islamico". In sostanza, ha tentato di costituire "una autonoma aggregazione femminile 'militante'" di donne musulmane "ed attiva nel proporre e condurre attività di "fiancheggiamento e di supporto morale e materiale ai mujahidin o, comunque di tutti coloro che, rispondendo ai proclami" dello Stato Islamico "si impegnino a condurre una vita da combattente e a prepararsi ad una morte da martiri"







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