Milano
Caso mense a Lodi, festeggiamenti, proteste e possibili ricorsi
Fuori dal Comune si stappa spumante, dentro è bagarre tra maggioranza e opposizione. La Giunta valuta il ricorso.
Caso mense a Lodi: festeggiamenti fuori dal Comune dopo la sentenza del Tribunale
A Lodi c'è chi festeggia e chi pensa a possibili contromosse. La sentenza del Tribunale di Milano, che ha ritenuto “discriminatorio” il regolamento con cui la Giunta della sindaca Sara Casanova aveva obbligato i genitori di bambini stranieri a presentare una certificazione attestante l'assenza di proprietà immobiliari nei paesi d'origine, impedendo di fatto l'accesso alle tariffe agevolate per la mensa scolastica ai bimbi stessi, ha provocato reazioni opposte.
Fuori dal Comune, mentre all'interno si riuniva il Consiglio comunale, si sono incontrati i membri del Coordinamento Uguali Doveri, che hanno festeggiato stappando bottiglie di spumante e scandendo cori come “Tutti i bambini sono uguali, lo dicono anche i tribunali”. "Abbiamo fatto un gol pazzesco – ha detto Valentina Tronconi, mentre dalla maggioranza comunale si è scelta la linea del silenzio: “Non abbiamo niente da dire", ha commentato l'assessore alle Politiche sociali Sueellen Belloni.
All'interno dell'aula, però, l'atmosfera si è scaldata. Il Comune si è preso qualche giorno per valutare anche insieme ai legali che hanno seguito la vicenda se presentare ricorso contro la decisione del Tribunale. Nemmeno il sindaco Casanova al momento si sbilancia in commenti sulla decisione dei giudici e attenderà qualche giorno per le opportune valutazioni.
Ma la contestazione è esplosa durante il Consiglio comunale di ieri sera. "Finitela con questa storia e adeguatevi alla sentenza - ha affermato il consigliere di opposizione Stefano Caserini - E tirate fuori di tasca vostra i 7 mila euro del vostro avvocato e i 5mila decisi a risarcimento dal giudice perché non voglio nemmeno pensare che questi soldi li debbano tirar fuori i lodigiani. E chiedo che arrivino scuse formali da tutta la Giunta. Non avete preso in giro solo noi consiglieri ma tutta la città".
Quando ha preso la parola l'assessore Belloni, le tante persone che per festeggiare la sentenza si erano riunite sotto il Comune e nel frattempo erano salite in aula, hanno fatto partire una contestazione urlando "buuu" e "vergogna" e a applaudendo gli interventi dell'opposizione. La situazione si è fatta così tesa da spingere il presidente del Consiglio comunale a minacciare lo sgombero dell'aula, ma non ce n'è stato bisogno, dal momento che la gente è ritornata sotto i portici del Comune a brindare con l'avvocato Alberto Guariso, che ha vinto il ricorso in Tribunale.
Il caso continua a sollecitare reazioni in tutta Italia: "Lodi, una vittoria contro la discriminazione sui bambini, una vittoria per il nostro Paese!", ha esultato Laura Boldrini. Opinione ovviamente opposta rispetto a quella della Lega: "Ma perché il Comune di Lodi deve dare la mensa gratis a famiglie che non dimostrano di non possedere immobili in patria?", si è chiesto il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli. "Condizioni uguali per tutti? - ha proseguito - No, non è così e a questo punto il discorso vale anche per gli anziani. Se l'indigenza non vale per chi possiede un immobile, magari acquistato mangiando cipolle per pagare il mutuo, è chiaro che allora le tariffe agevolate o i sussidi diventano tutti esclusivi per gli immigrati che raramente acquistano casa. Questo è il vero discrimine, chi ha un alloggio e magari campa con uno stipendio da 1200 euro e ne paga 500 di mutuo è considerato non indigente rispetto a chi con gli stessi 1200 euro e un affitto da 500 non è proprietario di una casa. Se funziona cosi' allora quasi tutte le esenzioni andranno solo agli immigrati. Non credo che il discrimine basato sull'Isee sia giusto". Secondo Calderoli è "giusto aiutare tutti, famiglie immigrate incluse ci mancherebbe, ma giusto anche pretendere di poter verificare se possiedono appartamenti in Marocco, Egitto o Pakistan. Ci deve essere uguale trattamento per tutti, altrimenti ad essere discriminati saranno i cittadini italiani e in questo caso le famiglie lodigiane".
Fontana: "I giudici? Io ho visione diversa"
"Ognuno la pensa a modo suo, i giudici hanno la loro visione, altri hanno visioni diverse. Io ribadisco quello che ho gia' detto, credo che proporre delle soluzioni che sono assolutamente identiche per tutti i cittadini italiani e stranieri sia giusto. Il giudice ritiene in un altro modo, fa parte dei suoi diritti emettere sentenze". Cosi' il governatore lombardo Attilio Fontana.
Il ministro Centinaio: "Rispetto la sentenza ma non la condivido"
Sul caso Lodi "rispetto la sentenza del Tribunale di Milano ma non la condivido". Cosi' il ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio - oggi a margine della sigla di un accordo con Alibaba - ha risposto a chi gli chiedeva di commentare l'ordinanza del Tribunale di Milano, che ha dichiarato discriminatorio il regolamento per l'accesso alla mensa scolastica che la sindaca leghista del Comune lombardo aveva deciso. "Non penso che ci sia stata discriminazione ma penso che ci sia stata attenzione nei confronti di chi aveva diritto a poter utilizzare la mensa" ha aggiunto Centinaio.