Milano

Castelli: "Lega non più autonomista. Ok Fontana ma torniamo alle origini"

di Nicolò Rubeis

Castelli: "Sto facendo di tutto affinché non si danneggi la campagna elettorale di Attilio Fontana: sarebbe grave"

"C'è in atto un forte rinnovamento nella Lega, vediamo dove porterà. Io, nel mio piccolo, sto facendo di tutto affinché non si danneggi la campagna elettorale di Attilio Fontana: sarebbe grave". Roberto Castelli, storico esponente della Lega Nord e ministro della Giustizia nei governi Berlusconi II e III, oggi è il presidente dell'associazione Autonomia e libertà. In un'intervista ad Affaritaliani.it Milano analizza le dinamiche interne al Carroccio: "Non sono iscritto al Comitato Nord anche se ne condivido i valori, che sono quelli del ritorno alla Lega delle origini". Con un commento anche sull'espulsione dei tre consiglieri lombardi che hanno formato un nuovo gruppo al Pirellone: "Credo che se lo dovessero aspettare".

Bossi ha chiesto a Salvini di reintegrarli. Pensa sia giusta l'espulsione?

La mia è una risposta burocratica, ma l'unica possibile. Nello statuto della Lega Salvini, come in qualsiasi statuto di associazione o partito, c’è scritto che se si fondano altre cose vieni espulso: diciamo che è una reazione automatica, inevitabile.

Ai dissidenti che dicono che è stato abbandonato il Nord, la Lega ha risposto facendo notare che al governo ci sono cinque ministri lombardi del Carroccio.

Sarà importante vedere la politica che faranno. Che siano cinque lombardi va benissimo, ma è innegabile che in questi ultimi anni la Lega Salvini non è stata più autonomista ma fortemente di unità nazionale, abbandonando completamente anche il tema del referendum del 2017.

Oggi sull'autonomia sembrano però voler accelerare con il ministro Calderoli.

Il tema dell'autonomia oggi viene ripreso credo per due motivi: uno per la spinta data dal Comitato Nord con Bossi e in piccolo anche da noi. E poi perché, probabilmente, il risultato elettorale molto negativo ha convinto la dirigenza a curare di più gli aspetti legati al Nord. Ben venga se torna una politica che pone al centro la questione settentrionale.

Come il Ponte sullo Stretto?

Appunto. Salvini è milanese ma se ha come primo target infrastrutturale il Ponte sullo Stretto allora ho qualche perplessità.

Accusano i "nordisti" di usare il nome di Bossi per indebolire Salvini. È così?

Da quello che ho visto non mi pare proprio. Anche io all'inizio avevo qualche dubbio sul fatto che questa cosa nascesse veramente da Bossi. Poi ho visto come è andata e quindi questa mi sembra un'accusa ingenerosa che non condivido e che non trovo giusta.

Pensa che la dirigenza attuale della Lega abbia minimizzato sul malcontento che cresceva dal Nord?

I militanti sono rimasti sconcertati e stupidi da questa virata a 180 gradi: da partito che era stato anche secessionista a partito che portava avanti un politica centralista. Questo malessere è emerso e lo si vede anche dai congressi provinciali. In importanti province hanno vinto persone non indicate da Salvini. Tipo a Bergamo, dove il nuovo segretario ha indetto le primarie per scegliere i candidati alle regionali.

Dove voi appoggerete Fontana.

La mia associazione da sempre si è schiarata a favore del governatore. E molto probabilmente avremo nostre persone all'interno della lista Fontana. Anche se sono limitate, le nostre forze sono agguerrite.

Moratti, dopo aver aperto le braccia alla Lega bossiana, si è detta pronta a dialogare anche con i tre espulsi.

Mi sembra ovvio: evidentemente è alla ricerca di voti come è giusto che sia. Fa semplicemente il suo gioco. Ma sarebbe un po' strano che tre leghisti convinti e iscritti al Comitato Nord vadano non tanto con Moratti, ma con Renzi e Calenda, che non sono di certo dei federalisti.

Da ex Guardasigilli come giudica i primi passi del ministro Nordio?

Quasi tutti hanno dimenticato che quando ero ministro chiamai Nordio a capo della commissione per la Riforma del codice penale. Conosco bene il suo pensiero sotto questo punto di vista e non c'è stata alcuna novità nel sentire le sue esternazioni programmatiche. Già allora si mise a lavorare per rifondare il codice penale soprattutto con una forte depenalizzazione. E questo consente di velocizzare processi e sgravare quel numero di procedimenti che ogni anno si riversano sul sistema.

Lo stanno attaccando anche sulle intercettazioni. Cosa ne pensa?

Come se lui avesse detto che le vuole eliminare... Nordio vuole limitarne l'uso perverso e credo che nessuna persona ragionevole possa essere contraria. Da Pm nessuno meglio di lui conosce quanto siano utili le intercettazioni. Mi sembra che sia stato strumentalizzato. Negli anni passati abbiamo visto delle cose disdicevoli con questioni di natura privatistica buttate sui giornali. Un malcostume molto tipico della società italiana che va sicuramente stroncato.







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