Milano
Cattaneo (Forza Italia): "Gelmini? Non ha convinto nessuno". E lei: "Siete all
Cattaneo, candidato di Forza Italia, lancia un messaggio a Gelmini e ad Azione: "Preoccupati? No: tre ministri hanno convinto in Lombardia solo un consigliere"
Cattaneo (Forza Italia): "Gelmini? Non ha convinto nessuno. Alle elezioni faremo bene"
Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia e responsabile dipartimenti di Forza Italia, è candidato alla Camera circoscrizione Lombardia 4-01 e a nel proporzionale di Milano. Intervistato da Affaritaliani.it Milano non solo ribadisce la ricetta degli azzurri per conquistare voti ("Meno burocrazia, più infrastrutture, sia fisiche che digitali"), ma lancia anche un messaggio a Mariastella Gelmini e ad Azione: "Tra le tante preoccupazioni lei non esiste. In tre ministri hanno portato via nove parlamentari e in Regione Lombardia solo un consigliere..." Leggi l'intervista di Affaritaliani.it Milano
Onorevole Cattaneo, iniziamo dal fondo: le candidature. Sono state un momento di grande tensione in Forza Italia.
Premetto che non ero direttamente al tavolo. Ma come vice di Licia Ronzulli abbiamo vissuto il contorno e tutto quello che è derivato dalle scelte fatte. Sicuramente è stato un momento difficile perché con il taglio dei parlamentari e la ripartizione che era stata definita non si potevano che fare scelte dolorose. Licia ha partecipato al tavolo con i capigruppo e il coordinatore nazionale, e l'ultima parola è stata come al solito del presidente Berlusconi. Penso che le liste siano equilibrate, ben mixate tra giovani, donne, professionisti e uscenti.
Sui territori si registra preoccupazione però. Qualcuno dice che Mariastella Gelmini ruberà voti ed esponenti a Forza Italia.
In Lombardia abbiamo sicuramente tante preoccupazioni, ma tra queste non rientra la Gelmini. Sono usciti pochissimi da Forza Italia per andare con Azione. Nella prima Repubblica come avrebbero definito 3 ministri che portano via 3 deputati a testa su 130? In Lombardia dove Mariastella Gelmini ha fatto per anni il coordinatore regionale è uscita una persona. Una. Non ricordo un sindaco che abbia lasciato Berlusconi. Le preoccupazioni non mancano ma non sono rappresentate da questo tema. Tra l'altro la scelta di andare con Calenda e Renzi porrebbe in grande contraddizione un amministratore di Forza Italia. La classe dirigente di Azione è composta da gente uscita dal Pd. Un sindaco di Fi come può lavorare con qualcuno che gli si è opposto per 20 anni?
In chiave lombarda, che cosa si aspetta a livello di risultati?
Il presidente Berlusconi ci ha abituato a recuperi importanti. Respiriamo un'aria buona, perché c'è un ritorno di consenso di chi in altri tempi aveva scelto un nostro alleato. In Lombardia le persone hanno capito che Calenda e Renzi rappresentano una sinistra mascherata. Calenda è al parlamento europeo perché eletto con il Pd. Non nascondono che dopo il 25 settembre escludono alleanze con il centrodestra, e quindi si alleeranno con il centrosinistra. Fi si colloca nel centrodestra, ma da liberali in economia ed europeisti, e ha molti spazi di consenso nella middle class, tra le persone, i professionisti. Sono convinto che raccoglieremo soddisfazioni.
Tre cose su cui batte nella campagna di Milano e Pavia.
Primo. L'importanza del voto al centrodestra e all'interno del centrodestra a Forza Italia. Il centrodestra viene demonizzato ma questo è ridicolo: a Milano, Pavia e in molte altre città, è una coalizione che da oltre 20 anni è adatta a governare. Forza Italia, Lega e Fdi sono tre partiti diversi, ma da oltre 20 anni a partire da Regione Lombardia ci misuriamo con la fatica di trovare una buona organizzazione e di fornire servizi ai cittadini. Il voto a Forza Italia rappresenta la polizza assicurativa che la coalizione è responsabile, è governativa, e che è moderata.
Secondo?
Sui contenuti proprio in Lombardia c'è il bisogno di rimettere al centro il cittadino e l'imprenditore che oggi non vengono spronati a fare ma che vengono soffocati dallo Stato. Questo è il principio di sussidiarietà nel quale i lombardi sono campioni. Ci vuole fisco per la crescita e non per la redistribuzione, togliere la burocrazia, perché un cantiere è sempre qualcosa di positivo.
Terzo tema?
Le infrastrutture. Ci sono quelle digitali e fisiche. La Lombardia deve continuare a essere un grande driver. Ci sono da fare linee di alta velocità per collegarci a Venezia e Genova, e bisogna continuare un lavoro sul ferro anche nelle province. Ci sono i ponti da sistemare, sul Po e sul Ticino. C'è da lavorare, e per farlo noi siamo i migliori.
La replica di Mariastella Gelmini ad Affaritaliani.it
"Cattaneo finisce sui giornali grazie al “kit del candidato” o perché mi attacca. Non hanno altro da proporre agli italiani in un momento così complesso? Se queste sono le priorità di Forza Italia, vuol dire che c’è qualche problema. Sono alla frutta ormai". Così Mariastella Gelmini replica alle parole di Cattaneo.
fabio.massa@affaritaliani.it