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Milano
Centro Studi Grande Milano, Mainini confermata presidente
Daniela Mainini

Centro Studi Grande Milano, Mainini confermata presidente

È stata confermata con un lungo applauso sollecitato, senza fatica, da Sergio Scalpelli, uno dei vicepresidenti del Centro Studi Grande Milano. E non poteva essere  che così, una decisione già scritta all'unanimità. Daniela Mainini è, di nuovo, la presidente del CSGM. E questo accade da vent'anni, praticamente dalla nascita dell'associazione che unisce le menti eccelse della città e raccoglie le eccellenze imprenditoriali che, grazie alla carta dei valori si sono contraddistinte economicamente e eticamente creando un network di soci legati al territorio. Una storia di passione e amore per una città che lo merita, raccontata magistralmente dai tanti interventi che si sono susseguti durante il consiglio direttivo che si è tenuto nell'Aula Magna della Scuola Militare Teulié e aperto dal Comandante Daniele Pepe.

"Una passione che ti cambia la vita -racconta Daniela Mainini- ed è quello che è successo a noi, alla nostra comunità. All'inizio eravamo 19 soci fondatori oggi siamo 1500". Il Centro Studi Grande Milano offre alle aziende associate un percorso di crescita e sviluppo attraverso le competenze del Centro di Ricerca Economica per lo Sviluppo e la Competitività delle Imprese (CRESCI) e del Centro Studi Anticontraffazione (CSA) e promuovendo la diffusione del marchio collettivo "La Grande Milano", rende le imprese immediatamente riconoscibili in Italia e nel mondo quali eccellenze economiche e etiche. "Dedichiamo il nostro tempo a tutto questo e il nostro senso di appartenza ci ha permesso di affrontare il lockdown, questo lungo periodo di fragilità e incertezze, tenendoci compagnia con testimonianze e scritti di racconti e poesie che stiamo raccogliendo in un volume".

A dare ancora più forza e vigore al lavoro dell'associazione è arrivata la donazione da parte dell'ex sindaco Carlo Tognoli del simbolo da lui creato AmareMilano. "È molto più di un brand, è il segno distintivo di chi ha nel cuore il destino di questa città. E la parola amore è la chiave di ogni nostra decisione. C'è una sorta di grande orgoglio meneghino e milanese, è la storia di chi ha fatto anche indipendentemente dalla politica. Via le idee politiche, abbiamo deciso di condividere dei valori attraverso la nostra carta. Il meglio della cultura liberal socialista, liberal cattolica lavora insieme e questa è la storia di Milano senza compartimenti stagni, senza muri e lavorando per il bene della citta".

Una "Carta dei Valori" che ne comprende ben 28 tra cui accoglienza, competenza, coraggio, dignità, fiducia, impegno, meritocrazia. "Manca il concetto dell'amore e siccome è una carta in movimento bisognerà inserire altri valori emersi dopo il lockdown cui daremo molto spazio. Grazie alle imprese che sottoscrivono la nostra Carta dei Valori e che aderiscono al progetto AmareMilano, il CSGM ha la possibilità di essere quel network di operosità etiche. Sempre avendo come denominatori la cultura e la solidarietà".  Vent'anni che  si riassumono in 500 eventi all'attivo, 1500 soci, 63 Grandi Guglie (personalità che hanno valorizzato il tessuto economico, scientifico, sociale, artistico e culturale dell’area metropolitana-milanese e per aver reso così Milano più grande nel mondo), i 18 ambasciatori della Grande Milano (opinion leader che per esperienze umane e professionali veicolano i valori della Grande Milano con il loro qualificato operare, rappresentando testimonial di eccezionali talento e capacità), tutti gli ex sindaci della città che di diritto fanno parte del CSGM nonchè il Comitato scientifico Grande Milano, 35 importanti nomi  del variegato mondo milanese e il Comitato Direttivo, 28 consiglieri che amministrano l'associazione. E si guarda avanti.

 "La sfida delle amministrative 2021 che noi vogliamo lanciare è il lavoro affinchè siano  le ultime elezioni di un sindaco milanocentrico e che si apra davvero la strada di una grande Milano con una realtà di 3 milioni e mezzo di cittadini e non di un milione e tre. Proprio questo periodo ha dato il senso che Milano deve essere metropolitana e non milanocentrica". Concorda Sergio Scalpelli che chiude la lunga serie di relazioni tenute tra gli altri da Cesare Galli, Deborah Zani, Salvatore Carruba, Piero Borghini, Ugo Finetti, Mario Boselli, Manuela Soffientini, Roberto Rasia.

"Questi venti anni -afferma Scalpelli- hanno avuto la logica start up culturale che guarda a una Milano che parla di città metropolitana. La sofferenza di questi mesi deriva anche dal fatto che Milano ha conosciuto circa 25 anni di grande crescita grazie a una continuità amministrativa di diverse amministrazioni di centro destra e di centro sinistra che si sono date i fondamentali su trasformazioni urbane, scelte urbanistiche, politica culturale, capacità di attrarre investimenti, valorizzazione dei poli universitari, nascita dei campus. Grazie alla capacità di migliaia e migliaia di professimisti, imprenditori, creativi, un'insieme di concatenazioni di una citta che non ha conosciuto chiusure nelle scelte di fondo . Questo ci ha portato a guardare Milano al punto in cui l'abbiamo lasciata. Il CSGM ha fatto una sorta di miracolo. La storia del 900 è stata caratterizzata  da molti circoli e associazioni culturali che hanno avuto un grande ruolo nel definire programmi , ispirazioni , visioni compresse e comprese dentro la logica di appartenenza cultural politiche, dalla Casa della Cultura al Club Turati ai centri della cultura cattolica, una grandissima esperienza di scambi e di confronto ma non c'era mai stato ciò che il CSGM è riuscito a fare e cioè mixare, mettere insieme, intellettualità, professioni, impresa , persone molto diverse che diffcilmente avrebbero avuto occasione di scambiare concretamente opinioni sul futuro dell'economia, sulle trasformazioni sociali su ciò che serve a mantenere una dimensione competitiva e al tempo stesso una dimensione di equità sociale. Noi dobbiamo fare il  punto, essere un pezzo della rinascita ambrosiana , metterci nella logica del ritorno delle competenze e della grande politica. Senza questo non ne usciremo. Il CSGM ha una storia ventennale strepitosa e si deve candidare a essere un pezzo rilevante di questa scommessa. Bisogna cominciare a essere intelligentemente critici e combattivi perche abbiamo bisogno di riselezionare e di cercare nelle giovani generazioni figure che possano prendere lo scettro della rinascita ambrosiana. Daniela Mainini dimostra continuamente una passione civiva e la capacità di andare a scovare, tessere e mettere insieme persone con vocazioni molto diverse tra loro". Lo scettro, quindi, è già perfettamente assegnato.

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