Milano

Cerno: "Roggiani mi ha chiesto il pizzo. E' un'ex portaborse di non so chi"

Il senatore passa dal PD a Italia Viva e rilascia interviste al veleno sul suo ex partito. Bussolati: "Parole infamanti e inaccettabili"

Cerno: "Roggiani mi ha chiesto il pizzo. E' un'ex portaborse di non so chi"

"Un governo ridicolo, un governo di cialtroni", queste le parole pronunciate da Tommaso Cerno durante il programma radiofonico Un giorno da pecora.  Duro anche contro il PD di Milano e la segretaria del PD di Milano, Silvia Roggiani. "Si chiama pizzo, hanno chiesto il pizzo. Anche la segretaria di Milano ha detto che se andavo con i 5 stelle non capivo niente... la segretaria, questa che faceva la portaborse di non so chi. Faceva la portaborse di un’europarlamentare e fa il segretario di Milano...Dopo avermi chiesto il pizzo di 18.000 euro, mi ha detto “buona fortuna”. Si chiama pizzo, i soldi per parlare, per esprimere il proprio pensiero". Questo quanto detto dal senatore, ascoltabile a questo link dal minuto 54: https://www.youtube.com/watch?v=ONcqRqSak38. "

"È davvero grave - fa sapere la segretaria Roggiani - che il senatore Cerno, paracadutato nel collegio più sicuro di Milano - e dunque eletto grazie agli sforzi organizzativi e anche economici del PD che lo ha sostenuto - si permetta ora di calunniarci, usando le parole legate al mondo mafioso, come pizzo e ricatto. Lo sa il senatore Cerno quante persone sono morte per mano della mafia? Come parlamentare della Repubblica, conosce il peso della parola che usa? Credo che simili affermazioni qualifichino il senatore per quello che è: una persona che ha dimostrato scarsa cultura politica e soprattutto totale mancanza di rispetto nei confronti degli stessi militanti che gli hanno consentito di sedersi in Parlamento. Una comunità, quella del PD Milano Metropolitana, che si autofinanzia con il tempo e la generosità dei propri iscritti e dei propri eletti. Eletti, che per quanto ci riguarda, sono i primi militanti del PD, come dimostrano le esperienze degli altri parlamentari di Milano." "Per quanto riguarda le parole usate nei miei riguardi - aggiunge Roggiani - ci tengo a dirgli che il fatto di lavorare dall'età di 19 anni non è per me motivo di imbarazzo, ma anzi di orgoglio.  Tommaso Cerno chieda scusa, non a me, ma non a tutta la comunità del PD Milano Metropolitana che, anche grazie a tutti i contributi degli eletti, in questi anni è scesa in piazza, ha volantinato nelle strade e si impegna ogni giorno per la collettività". 

Altre reazioni non sono tardate ad arrivare. "La nostra solidarieta' al Pd Milano per l'aggressione subita. Un abbraccio a Silvia Roggiani e alla nostra comunita' di attivisti che con generosita' e passione lavorano per costruire un'Italia migliore. Siamo tutti con voi", scrive il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, su Twitter a proposito delle parole di Tommaso Cerno di Italia Viva. Mentre Il consigliere PD in Regione Lombardia, Pietro Bussolati, scrive su Facebook: "Il senatore Cerno ha tutta la legittimità di fare le scelte politiche che ritiene (e io di criticarlo come per le sue posizioni sulla TAV che tradiscono il sentimento presente nel territorio in cui è stato eletto). Ma certamente non ha alcun diritto di rivolgersi verso il Pd milanese e la sua segretaria Silvia Roggiani con parole infamanti e inaccettabili, per cui spero verrà querelato. Sarebbe bene che i suoi "nuovi" colleghi di Partito milanesi prendano le distanze dalle sue affermazioni che negano i risultati che - insieme - abbiamo raggiunto nella nostra città, primo fra tutti il rispetto per le persone al di là di pensarla diversamente."
 
"Silvia Roggiani non ha bisogno della mia solidarietà - ha invece postato l'assessore Pierfrancesco Maran - Lei è Segretaria del PD di Milano perché è stata scelta dagli iscritti perché la conoscono e sanno quanto vale.Purtroppo non sappiamo quanto vale il Sen. Tommaso Cerno, mai visto dopo il voto in cui era stato paracadutato a Milano e che oggi la insulta con parole volgari e offensive. È bello però leggere le parole che dedicano a Silvia sia tanti militanti milanesi del PD, sia di Italia Viva. Ci saremo divisi, la vedremo diversa su tante cose, ma sappiamo riunirci se si tratta di difendere impegno e qualità del lavoro. Alla fine è proprio agli amici di Italia Viva che va la solidarietà perché beccarsi Cerno è una disgrazia di cui son certo farebbero a meno e magari sono ancora in tempo ad evitare."
 
"Tommaso Cerno esce dal Pd come ci e' transitato: con totale mancanza di rispetto per la comunita' che ha contribuito a eleggerlo. Le indegne affermazioni con cui motiva la sua uscita dal Pd tradiscono gli elettori che gli hanno dato fiducia, votandolo come candidato di un Partito che oggi lui svilisce e insulta, con pochi argomenti politici e molta strumentalizzazione". Lo scrivono in una nota congiunta i parlamentari del Pd Lia Quartapelle, Emanuele Fiano, Simona Malpezzi, Tommaso Nannicini, Franco Mirabelli, Barbara Pollastrini e l'eurodeputato Pierfrancesco Majorino. "Proprio perche' privo di argomenti politici - aggiungono - Cerno motiva la sua uscita con accuse offensive alla Federazione che ha contribuito a eleggerlo e alla sua segretaria, Silvia Roggiani. E' ridicolo tingere di persecuzione politica la richiesta, fattagli dalla Federazione e da lui sottoscritta al momento dell'accettazione della candidatura, di contribuire alle spese della Federazione. Si tratta di un impegno preso da tutti noi eletti a Milano, che siamo ben felici di onorare perche' la buona politica costa e richiede anche questo tipo di impegni".
 
Eugenio Comincini di Italia Viva dal canto suo ha fatto sapere "Ho ascoltato le parole che il collega Senatore Tommaso Cerno - che ieri ha aderito al gruppo di Italia Viva, lasciando il PD - ha pronunciato questa mattina, nella trasmissione “Un giorno da pecora”, all’indirizzo di Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del PD milanese: ne prendo le distanze e reputo che siamo parole gravi e infondate. Parlare di “pizzo” e di “minacce” è cosa pesante e fuori luogo: difendiamo le nostre scelte per la forza che esse hanno, non insultando altre persone, a maggior ragione quando si tratta di soggetti di valore. Non ha importanza se si milita in partiti diversi.Ho lasciato il PD quando è nata Italia Viva, ma so ancora distinguere tra le scelte politiche che ciascuno è libero di fare e la dignità personale." Anche Ada Lucia De Cesaris del gruppo di Italia Viva a Milano si dissocia dalle parole di Cerno: "Per me la politica è confronto, anche duro, ma sempre e comunque rispetto.. poi in alcuni casi c’è anche affetto, stima e amicizia, questo è il caso della brava Silvia Roggiani", scrive su Twitter.

Scomode anche altre frasi sul PD come "Alle 20 ieri - ha detto Cerno nell'intervista - ero da Renzi a Palazzo Giustiniani e ho detto che sarei passato a Italia Viva per distinguermi sul tema della prescrizione. Non sono d’accordo con un paese in cui ci sono governi a vita col proporzionale e processi a vita. I governi e i processi devono durare per un tempo ragionevole". "Abbiamo la legge elettorale più assurda che ti fa perdere sia il proporzionale che il maggioritario. Sulla prescrizione, non c’è dubbio sulla battaglia da fare. Il Pd si è appiattito su una posizione ridicola", Cerno spiega così di non ritrovarsi più in accordo con il suo ex partito. E rincare la dose, secondo Cerno si tratta di  “un governo ridicolo" e di "cialtroni". "Passo da un partito in cui non si può pensare ad uno in cui si può dire qualcosa”, afferma il senatore.

 








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