Milano
Chi è Andrea Sempio, indagato (nuovamente) per il delitto di Garlasco
Amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, Andrea Sempio era già stato indagato. Suo il dna sotto le unghie della vittima, ma la prima inchiesta si concluse con l'archiviazione. Il giallo delle telefonate a casa Poggi

Andrea Sempio e Chiara Poggi
Chi è Andrea Sempio, indagato (nuovamente) per il delitto di Garlasco
Andrea Sempio indagato (nuovamente) per la morte di Chiara Poggi a Garlasco. Il suo è un nome che, nel corso degli anni, è emerso più volte nelle indagini sull'omicidio avvenuto il 13 agosto 2007. L'uomo, all’epoca dei fatti un ragazzo di 19 anni e amico del fratello di Chiara, Marco Poggi, è tornato nuovamente sotto i riflettori giudiziari dopo essere stato nuovamente iscritto nel registro degli indagati. Ma qual è stata sinora la parte che lo ha visto coinvolto nella complessa vicenda investigativa che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi?
Il primo coinvolgimento nel 2007 e l'alibi dello scontrino
Dopo l’omicidio di Chiara Poggi, gli investigatori ascoltarono numerosi testimoni, tra cui lo stesso Andrea Sempio, interrogato per la prima volta nel 2007 e successivamente nel 2008. Durante il secondo interrogatorio, il ragazzo fornì un racconto più dettagliato rispetto alla prima deposizione e presentò spontaneamente uno scontrino di un parcheggio a Vigevano, che avrebbe certificato la sua estraneità ai fatti la mattina del delitto.
Questo gesto, apparentemente innocuo, suscitò qualche perplessità tra gli inquirenti: perché fornire una prova senza che gli fosse stata richiesta? Inoltre, lo scontrino appariva in condizioni perfette, cosa che fece ipotizzare che fosse stato conservato con troppa cura rispetto a un semplice documento di uso quotidiano. Questo dettaglio contribuì a generare alcuni sospetti su Sempio.
Le telefonate misteriose alla casa dei Poggi
A destare ulteriore attenzione furono tre telefonate che Sempio effettuò tra il 7 e l’8 agosto 2007 alla casa della famiglia Poggi, periodo in cui Chiara si trovava da sola in casa. Le chiamate – due molto brevi e una della durata di 21 secondi – furono giustificate dallo stesso Sempio come tentativi di mettersi in contatto con Marco, senza sapere che fosse già partito per le vacanze. Tuttavia, gli investigatori ritennero poco plausibile questa spiegazione: Sempio aveva trascorso con Marco Poggi la sera prima della sua partenza per il Trentino e, inoltre, avevano organizzato una vacanza in Toscana insieme, programmata per quando Marco fosse rientrato. Questo faceva supporre che Sempio fosse perfettamente a conoscenza dell'assenza del suo amico e, dunque, che quelle telefonate potessero avere una diversa finalità.
Il colpo di scena del 2016: il DNA sotto le unghie di Chiara Poggi
La posizione di Andrea Sempio tornò sotto esame nel 2016, a seguito di indagini difensive svolte dai legali di Alberto Stasi, condannato nel frattempo in via definitiva per l’omicidio di Chiara. In quella fase, gli avvocati dell'ex studente della Bocconi cercavano nuovi elementi per richiedere la revisione del processo.
Il punto chiave su cui si concentrarono fu la presenza di un DNA maschile sotto le unghie della vittima, già isolato nel 2014, ma mai attribuito fino a quel momento. Il DNA non apparteneva ad Alberto Stasi, e ciò venne confermato da una perizia del professor Francesco De Stefano dell’Università di Genova. Tuttavia, il materiale genetico era stato ritenuto troppo degradato per essere utilizzato in maniera probatoria.
Nel 2016, gli investigatori della difesa prelevarono alcuni oggetti utilizzati da Andrea Sempio (una bottiglietta d'acqua, una tazzina e un cucchiaino) per estrarne il DNA e confrontarlo con quello trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Il professor Pasquale Linarello, genetista ed ex ufficiale biologo del RIS, condusse la comparazione e concluse che i due profili genetici corrispondevano.
Il 20 dicembre 2016, la madre di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò, presentò un esposto alla Procura Generale della Corte d’Appello di Milano, indicando Sempio come possibile responsabile dell'omicidio. Il 23 dicembre dello stesso anno, il giovane venne iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Pavia, che si occupava del caso per competenza territoriale.
Garlasco, le indagini su Sempio e l'archiviazione
Dopo essere stato formalmente indagato, Andrea Sempio fu sottoposto a intercettazioni telefoniche e ambientali, condotte dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dal pm Giulia Pezzino. Il giovane venne interrogato il 10 febbraio 2017, e gli inquirenti si concentrarono soprattutto sulle sue telefonate alla casa Poggi e sul perché avesse conservato con così tanta cura lo scontrino del parcheggio. Tuttavia, durante gli accertamenti, emerse che Sempio sembrava essere già a conoscenza delle indagini a suo carico, dettaglio che alimentò ulteriori sospetti.
Nel frattempo, l’avvocato della famiglia Poggi, Gianluigi Tizzoni, si oppose fermamente a un’eventuale riapertura del caso. Il legale sostenne che il DNA trovato sotto le unghie di Chiara non fosse utilizzabile, poiché degradato e probabilmente frutto di un trasferimento secondario o terziario. La sua ipotesi era che il DNA di Sempio fosse finito sulle mani di Chiara attraverso l’uso comune del computer di casa Poggi, che il giovane aveva utilizzato più volte in quanto amico di Marco. Alla fine, le indagini su Andrea Sempio non portarono a una svolta. Il 17 marzo 2017, la Procura di Pavia chiese l’archiviazione del caso, ritenendo che le prove raccolte non fossero sufficienti per sostenere un’accusa.
Il nuovo colpo di scena: Andrea Sempio ancora indagato
A distanza di anni, il nome di Andrea Sempio torna a essere legato al delitto di Garlasco. Le nuove indagini riaprono una vicenda giudiziaria che sembrava ormai chiusa, gettando nuovamente ombre sul ruolo del giovane. Se fino ad oggi la giustizia aveva sempre seguito la pista che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, la nuova iscrizione nel registro degli indagati di Sempio potrebbe aprire scenari inaspettati.
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