Milano
Chi è Stefano Bolognini? Dagli esordi in politica a Palazzo Lombardia

L'assessore regionale, Stefano Bolognini, leghista della prima ora, si è avvicinato appena quindicenne per poi iscriversi nel 1994 alla Lega Nord
Chi è Stefano Bolognini? Dagli esordi in politica a Palazzo Lombardia
Stefano Bolognini è nato il 7 giugno 1975 a Bergamo, ma all’età di 6 anni si trasferisce a Milano. Diplomato al liceo scientifico Leonardo da Vinci, ha una laurea in Economia Aziendale conseguita presso l’Università Luigi Bocconi. È proprio nel capoluogo lombardo che appena quindicenne si avvicina alla politica e nel 1994 si iscrive alla Lega Nord, “incuriosito – racconta sul suo sito - da una lettera recapitata a mia mamma: ho iniziato così a partecipare alle riunioni di sezione”.
Da impiegato al Consiglio lombardo ad assessore
Il percorso che l’ha con il tempo portato a diventare assessore inizia nel 2004 come impiegato al Consiglio Regionale della Lombardia e poi responsabile dell’Area Culturale – Fund Raising della Fondazione Museo dell’Aeronautica (settembre 2006 – settembre 2009). Nel 2005 – 2006 è stato assistente territoriale Matteo Salvini al Parlamento Europeo.
Dal 1997 al 2011 è stato Consigliere della zona 1 a Milano. Dal luglio 2009 al 2014 diventa Assessore alla Sicurezza, Polizia provinciale, Protezione civile, Prevenzione e Turismo e Capo delegazione della Lega Nord nella Giunta Provinciale di Milano.
Dopo essere stato, dal 2018 al gennaio 2021, Assessore alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità di Regione Lombardia, da inizio 2021 è Assessore allo Sviluppo Città Metropolitana, Giovani e Comunicazione di Regione Lombardia.
A questo si aggiunge l’incarico di Commissario della Lega a Milano ricoperto dall’agosto del 2019.
In politica per non delegare agli altri
“Il mio impegno politico vede, da sempre, una volontà di non delegare sempre agli altri le scelte, ma di rendere tutti partecipi e di essere al servizio dei cittadini in tutti i momenti, siano essi di felicità o di difficoltà”, spiega Bolognini a proposito della sua scelta di fare politica.