Milano
Chiusura punti nascite, la Lega chiede al Governo una deroga per la Lombardia
Lega contro la chiusura di cinque punti nascita in Lombardia, l'appello per una deroga dal Governo. Ma il Pd punge: "Se Maroni avesse voluto..."
"Il Governo non può far chiudere alla Lombardia 5 punti nascita con meno di 500 nati l'anno creando enormi disagi ai territori interessati": così il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi sulla polemica di questi giorni, nei quali prende corpo l'esecutività del progetto di chiusura sul territorio nazionale dei punti nascita più piccoli. "Ci rivolgiamo al confermato ministro della Salute, Lorenzin, perché si attivi immediatamente per concedere una deroga alla Regione Lombardia per poter mettere in sicurezza, con proprie risorse, questi 5 punti nascita, e scongiurarne la chiusura. È paradossale che l'unica Regione in Italia a non avere un euro di deficit nel proprio bilancio sanitario sia tratta come le altre Regioni e non possa, con risorse proprie, intervenire sulle proprie strutture ospedaliere per garantire le risposte alle specifiche esigenze dei suoi territori. Questa vicenda, in ogni caso, conferma l'urgenza di far esprimere al più presto i cittadini lombardi, con referendum, sulla richiesta, votata dal consiglio regionale lombardo, di far avere maggiori forme di autonomia alla Regione Lombardia". Alcune mamme stanno protestando da giorni occupando i reparti infantili dell'ospedale di Angera, Varese, uno dei cinque punti nascita destinati a scomparire. Anche il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni ha preso posizione chiarendo che si tratta di una scelta del Governo e spiegando che la Regione avrebbe trovato le risorse per garantire la piena sicurezza di tutti i punti nascita. Ma Alessandro Alfieri del Pd ha commentato ricordando che il provvedimento nasce con il governo Berlusconi di cui Maroni era ministro ed era stato confermato dall'intesa tra Stato e Regioni, compresa la Lombardia dell'allora assessore alla Sanità Luciano Bresciani: "Nel 2015, il governo Renzi ha introdotto la possibilità di prevedere deroghe. Se Maroni avesse voluto, avrebbe avuto tutto il tempo di risolvere la questione".