Milano
Cinisello Balsamo, trans uccisa con penna pistola: un arresto
Il delitto fu compiuto nella notte del 4 febbraio. Al centro dell'addome della vittima un minuscolo foro.
Transessuale ucciso a Cinisello Balsamo, arrestato un 42enne italiano
E' Giovanni Amato, 42 enne di Segrate, l'uomo accusato di aver ucciso il transessuale Juan Carlos Cardenas Gutierres, il 4 febbraio scorso a Cinisello Balsamo, nel Milanese. Un colpo di pistola, secco, al torace, che ha trafitto polmoni e cuore. Un proiettile sparato a distanza di 15 centimetri con una 'penna-pistola', ossia una "pistola a colpo singolo" detenuta illegalmente, priva di marca e con la matricola abrasa: un'arma clandestina a forma di penna con tanto di cappuccio - scrive il gip di Monza che ha convalidato l'arresto - dotata anche di attenuatore del suono, ma alterata per renderla ancora piu' offensiva.
Stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri di Sesto San Giovanni intorno alle 5 di quella mattina il cadavere della transessuale, che si faceva chiamare Johanna, era stato trovato dal suo coinquilino nella casa di via Friuli. La porta era chiusa a chiave; il corpo era sul letto, riverso in una grossa chiazza rossa di sangue; la camera era a soqquadro e la trans era morta da circa tre ore. Ma sulla scenda del crimine c'era un particolare rilevante per le indagini: un bottiglia di rhum e una di coca cola lasciate nel soggiorno-cucina, che il coinquilino (trans anche lui) garantiva non ci fossero al momento della sua uscita. Proprio sulla bottiglia di coca cola i carabinieri del Ris hanno individuato la prova regina: un'impronta appartenente ad Amato, che era gia' stato fermato e sottoposto a custodia cautelare il 5 febbraio, ovvero il giorno dopo, per un tentato omicidio dopo una rapina, commessa ai danni del gestore del bar Fuel di Segrate, alle porte di Milano.
Ad incastrare Amato erano state anche le telecamere di sorveglianza, che avevano individuato la sua Punto gia' la sera del 4, in un parcheggio non lontano dal luogo della rapina. Con la stessa auto, ventiquattrore prima, la trans era stata accompagnata a casa dal suo cliente. Nella casa del trans, il cellulare dell'indagato ha agganciato le celle telefoniche, per poi allontanarsi 35 minuti dopo. Anche l'arma utilizzata nel tentato omicidio del bar e poi nell'omicidio di Johanna e' la stessa: la penna pistola calibro 22, il cui proiettile. fatale per la trans, era del tutto uguale a quello estratto dal gluteo del gestore del bar segratese.