Milano
Ciocca (Lega): “Castrazione chimica per i pedofili"
Angelo Ciocca: "È arrivato il momento che l’Europa intervenga su un tema così grave e importante come quello degli abusi sessuali online sui minori"
Ciocca (Lega): “Castrazione chimica per i pedofili"
A causa della pandemia si è osservato un preoccupante aumento del volume di materiale pedopornografico su Internet. Per questo motivo martedì il Parlamento ha approvato, con 537 voti favorevoli, 133 contrari e 24 astensioni, una nuova legislazione per tutelare meglio i minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali, quando utilizzano servizi di webmail, chat e messaggistica.
L'accordo raggiunto ad aprile scorso prevede una deroga temporanea all'articolo 5, paragrafo 1, e all'articolo 6, paragrafo 1 della direttiva 2002/58/EC, che tutela la riservatezza delle comunicazioni e dei dati relativi al traffico online. Questa legislazione temporanea si applicherà per un massimo di tre anni, o meno se nel frattempo saranno concordate nuove regole permanenti per affrontare l'abuso sessuale dei bambini in rete.
"È arrivato il momento che l’Europa intervenga con decisione su un tema così grave e importante come quello degli abusi sessuali online sui minori. Con la stessa forza con cui vengono normate dagli euroburocrati la lunghezza di zucchine e vongole deve essere prevista la castrazione chimica e altre pene esemplari per chi si macchia di crimini gravissimi come la pedofilia, online e offline". Con queste parole l’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca è intervenuto in occasione del dibattito della plenaria a Strasburgo sulla soluzione temporanea per prevenire lo sfruttamento sessuale dei bambini online.
Questa modifica legislativa si è resa necessaria per permettere ai fornitori di servizi web di continuare ad applicare volontariamente le misure per combattere e prevenire la diffusione di contenuti pedopornografici online, a seguito della piena applicazione del codice europeo delle comunicazioni elettroniche nel dicembre 2020. Nel corso del 2021, la Commissione intende proporre una soluzione più permanente per far fronte a questo problema.
Secondo le nuove norme, i fornitori di servizi di webmail, chat e messaggistica possono decidere di continuare a individuare, rimuovere e denunciare abusi sessuali sui minori online. Potranno anche adottare misure per contrastare il cyber grooming e segnalare i presunti abusi alle autorità di contrasto e giudiziarie o alle organizzazioni che agiscono nell'interesse pubblico contro l'abuso sessuale sui minori. Dovranno però utilizzare tecnologie il più possibile rispettose della privacy.
Il materiale online legato agli abusi sessuali sui minori è rilevato utilizzando tecnologie specifiche che analizzano il contenuto, come immagini e testo, o i dati sul traffico. Mentre la tecnologia di hashing aiuta con le immagini e i video, i classificatori e l'intelligenza artificiale sono utilizzati per analizzare i testi o i dati sul traffico per rilevare i possibili abusi. La nuova legislazione non si applicherà alle comunicazioni audio.
"Vogliamo vedere - ha poi aggiunto Ciocca - la stessa fermezza e intransigenza che Bruxelles dimostra in diverse occasioni nell’obbligare gli Stati membri ad applicare le sue regole".