Milano

Città a 30 all'ora, Truppo (FdI): dibattito più estetico che sostanziale

Nicolò Rubeis

Il capogruppo di Fratelli d'Italia a Milano Riccardo Truppo lancia una provocazione: le ciclabili? Non possono essere non protette e disegnate a terra

Città a 30 all'ora, Truppo (FdI): dibattito più estetico che sostanziale

Il capogruppo di Fratelli d'Italia a Milano Riccardo Truppo lancia una provocazione: uno sciopero dell'uso della bici con un presidio davanti a Palazzo Marino. Una battaglia che il consigliere comunale porta avanti ormai da mesi: "Se i ciclisti invece di prendersela con chi, come me, ha a cuore la sicurezza, se la prendessero con chi ha fatto poco per loro, sono certo che l'amministrazione correrebbe subito ai ripari”, spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. Il dibattito sulle città a 30 all'ora, invece, per Truppo "è più estetico che sostanziale".

Truppo, cosa intende per dibattito estetico?
Intanto cercherei di vedere lo scopo di queste misure. Perché non mi pare che si possa dire che l'incidentistica milanese sia prettamente legata a quei 20 km in più tra i 30 e i 50. È difficile ipotizzare uno scenario del genere uguale per tutte le strade e non su specifiche vie. Posso comprendere l'analisi su strade dedicate al traffico e al commercio, ma ci sono arterie ad alta percorrenza che sono difficili da fare a 30 km orari.

Rimane il tema delle ciclabili.
Se devono essere realizzate delle ciclabili, non possono essere non protette e disegnate a terra. E poi devono solo intersecare le grandi arterie e non seguirle. Trovo incredibile che ci siano ciclabili disegnate a terra sulle circonvallazioni di Milano. Devono essere pensate solo in intersezione e con carreggiata distinta. Perché creano una percezione di falsa sicurezza che è, probabilmente, alla base degli incidenti mortali che ci sono stati.

L'assessore Granelli è finito anche sotto indagine...
Basta il buonsenso per rendersi conto che le ciclabili non sono fatte bene. Nel caso di Sormani e piazzale Loreto il disegno a terra crea confusione: sembra che la ciclabile prosegua e invece si interrompe. E non serve un'analisi normativa per capire che è contradditorio. Aggiungiamo il fatto che i cordoli nelle vie strette come in Buenos Aires o Magenta impediscono il movimento delle ambulanze. È impensabile fare un'infrastruttura stradale che impedisca l'arrivo dei soccorsi. Mi faccia dire anche un'altra cosa.

Prego.
Lunedì in Consiglio comunale ricorderò che l'assessorato della Regione Lombardia ai Trasporti guidato Franco Lucente, che è anche esponente di Fratelli d'Italia, ha stanziato 6 milioni per la messa in sicurezza delle ciclabili. Vorrei chiedere all'amministrazione comunale quando intende mettere a terra queste risorse senza far finta che non esistano.

E per i pedoni?
Bisognerebbe tornare a pensare alle 'castellane’, quei rialzi della carreggiata che alcuni reputano pericolosi ma che, se studiati in una determinata maniera, possono essere tranquillamente messi a terra. Magari con attraversamenti pedonali colorati di rosso o comunque con un colore che li metta in rilievo.








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