Città metropolitane, asse Milano-Torino. Sala: "Bilanci non si chiudono" - Affaritaliani.it

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Città metropolitane, asse Milano-Torino. Sala: "Bilanci non si chiudono"

Il sindaco di Milano Beppe Sala e la collega di Torino Chiara Appendino lanciano il grido d'allarme sui bilanci delle città metropolitane: "Problemi simili"

Si sono incontrati questa mattina in occasione di un evento relativo al salone del Mobile, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e Chiara Appendino, sindaca di Torino. I due hanno riferito ai giornalisti di aver discusso delle difficolta' che affrontano le citta' metropolitane: "Siamo entrambi molto preoccupati - ha confessato Giuseppe Sala - perche' non riusciamo a chiudere il bilancio e questo vuol dire anche il rischio di tagliare servizi, trasporti e assistenza. La situazione che si e' creata sulle citta' metropolitane e' stata creata da una riforma che ci ha lasciato in mezzo al guado".

Il sindaco del capoluogo lombardo ha poi fatto una richiesta "forte" al governo: "Non possiamo essere lasciati soli a fronteggiare i cittadini che chiederanno interventi e quindi abbiamo bisogno di risorse e di poter usare i nostri fondi, perche' spesso le citta' metropolitane hanno residui disponibili. Poi abbiamo bisogno anche che il governo riprenda in mano con energia la riforma delle citta' metropolitane. Se ogni volta siamo in campagna elettorale e non si riesce a pensare a un futuro piu' a lungo termine e' un bel guaio". Quindi Sala ha chiosato: "Non stiamo soltanto andando a chiedere ma portiamo una proposta di una visione su quello che sono le citta' metropolitane. Chiediamo che magari svolgano meno ruoli di quelli che hanno oggi, ma su quei ruoli - in particolare trasporti e ambiente - per fare attivita' vera ci vogliono risorse".

"Anche se ci sono profonde differenze politiche, i problemi sono simili. Poi il fatto che ci sia sintonia personale aiuta". E' la valutazione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine dell'incontro avuto questa mattina con Chiara Appendino, sindaca di Torino. I due hanno conversato con i giornalisti a margine di un evento relativo al Salone del Mobile, al quale hanno partecipato insieme. A chi ha domandato alla sindaca 5Stelle se avesse chiesto dei consigli a Sala, lei ha risposto: "Ci confrontiamo. Fare l'amministratore e' una cosa difficile e ci si confronta".

Il sindaco Sala oggi ha affrontato con i cronisti anche altri temi di stretta attualità.

SESSIONE CIO A MILANO GIA' NEL 2017? - Potrebbe essere anticipata al 2017 la sessione del Cio a Milano, viste alcune difficolta' espresse dal Peru', che potrebbe tirarsi indietro. In tal caso la citta' "fara' i salti mortali" come ha dichiarato questa mattina il sindaco Giuseppe Sala. La questione "non e' stata sottoposta formalmente, ma si stanno facendo delle riflessioni". Della questione Sala ha detto di aver "parlato velocemente con il presidente Malago', anche se non e' una certezza". "Quello che mi sento di dire - ha aggiunto - e' che pur capendo che sarebbe un'altra sfida se ce lo chiedessero faremmo di tutto per farlo a settembre di quest'anno". Comunque, ha concluso Sala, "vediamo nei prossimi giorni, la palla e' nel campo del Coni, ma se ce lo chiederanno lo faremo".

EMA AL PIRELLONE, CONVERGENZA CON LA REGIONE - C'e' convergenza tra istituzioni sul Pirellone come sede dell'Agenzia Europea del Farmaco, qualora Milano vincesse contro le altre candidate nel post-Brexit. E' d'accordo, per una questione di "tempi", anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che lo ha ribadito questa mattina a margine di un evento all'Universita' Statale per il Salone del Mobile: "Non c'e' alcun dubbio proprio per una questione di tempi. Noi non sappiamo oggi quando la decisione verra' presa e non sappiamo se ci verra' assegnata perche' le effettive possibilita' di vincere sono difficili da comprendere oggi. Ma dal momento in cui ci verra' assegnato e' chiaro che in 15 mesi costruire un palazzo sia molto difficile, per cui il Pirellone e' un'ottima soluzione. Poi che possa essere definitiva o temporanea ce lo chiederemo piu' avanti". Su questa soluzione si e' espresso piu' volte favorevolmente anche il presidente della Lombardia, Roberto Maroni.








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