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Cinque cose (+1) che ho scoperto viaggiando sulla 90
Linea 90

di Raffaella Appice

Chi non conosce “La 90” alzi la mano. Comunemente chiamato così, questo autobus, attraversa tutta la circonvallazione di Milano, e per questo è molto famoso. Come tutte le cose famose, su di esso aleggiano dicerie e luoghi comuni, storie e leggende metropolitane ahimè spesso negative. “E’ pieno di stranieri, è pericoloso, attenta alla borsa, non prenderla di sera”, mi è stato detto. Ho preso la 90 per un mese di fila, ogni giorno mattina e sera e ciò che ho constatato èche viaggiare su questo filobus è come fare il giro del mondo in 45 minuti.

Cinque cose (+1) che ho scoperto viaggiando sulla 90

#1 Tutte le culture del mondo
E’ la prima cosa che salta all’occhio: gente di tutte le età e nazionalità. Salire sulla 90 è come andare dal Nord Africa alla Cina, con una puntatina in India, passando per il Sud America e rientrando dai Balcani attraversando il Sud Italia.

#2 Non solo ubriaconi
Sì d’accordo, qualcuno che ha alzato il gomito sulla 90 lo trovi sempre, ma non pensate sia un autobus pieno di hooligans al rientro da una partita.

#3 Un viaggio un racconto
Se mettete da parte ogni rigidità e vi rilassate un po’, questo giro per il mondo vi regalerà delle storie davvero interessanti. Come Enzo, anziano signore di Milano, all’apparenza un homeless ma con sorpresa un uomo dalla fervida cultura, che mi ha raccontato della sua prozia, una shamana che vive in Siberia, e di come gli animali selvaggi del luogo siano deferenti verso l’anziana signora dai poteri straordinari.

#4 Sfatiamo alcuni luoghi comuni
Avere gli occhi aperti a tenere al sicuro la borsa è una prerogativa di ogni mezzo pubblico della città. Non solo della 90.

#5 Un fedele specchio della società odierna
Poveri, meno poveri, benestanti, clochard, sognatori, affranti e speranzosi questo luogo è un mix di ogni status sociali e mood differenti. Di certo, è pieno di autenticità…dal calore dei sudamericani alle monoespressioni dei cinesi, qui si respira vita! Quella vera, quella delle non apparenze.

#6 Non tenere la testa bassa
Concludo con un consiglio: non tenete la testa bassa, non siate prevenuti, mettete per un momento da parte il cellulare. Guardate negli occhi le persone, sorridete se potete, osservate, parlate: vi accorgerete di tanti gesti, situazioni ed espressioni che vi aiuteranno a capire meglio chi non è del vostro Paese, ma che nel vostro Paese ci vive. Come Aziz che mi ha ceduto il posto credendo fossi incinta (qualche kg fa) e di Juanito che è scattato in piedi non appena è salita l’anziana signora. O di Ekaterina, appena arrivata dalla Russia in cerca di lavoro, o di quel gruppo di adolescenti africani chiassosi che ti chiedi come facciano ancora a sorridere con quei denti bianchi che si ritrovano. Non capisco perché facciamo i fighi dicendo di viaggiare il mondo per conoscere nuove culture e poi facciamo fatica a salire su un autobus dove, queste culture ci sono ogni giorno ad ogni ora, e al modico prezzo di 1,50€. W La 90!

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