CityLife, posa della prima pietra della Torre Libeskind. Foto
La torre progettata da Daniel Libeskind, architetto americano di fama mondiale, sarà completata nel 2018
Torre Libeskind, progettata da Daniel Libeskind, architetto americano di fama mondiale, sarà completata nel 2018. Le fondazioni sono state gettate nel novembre 2015 e i lavori di costruzione prenderanno il via nella primavera 2016.
Una volta terminato, l’edificio, che avrà una caratteristica forma ricurva, comprenderà 31 piani per un’altezza complessiva di 175 metri e una superficie lorda commercializzabile di circa 33.000 mq.
La torre progettata da Daniel Libeskind è l’ultima ad essere costruita del CityLife Business & Shopping District, cuore del progetto CityLife, insieme a Torre Allianz, progettata da Arata Isozaki con Andrea Maffei e Torre Generali, progettata da Zaha Hadid Architects e che ha ormai completa dal punto di vista strutturale.
Daniel Libeskind, architetto di fama mondiale vincitore di numerosi premi internazionali, a CityLife, oltre alla terza torre del business district, ha progettato anche un prestigioso complesso residenziale sito in via Spinola, ottimo esempio di armonia tra design ricercato e qualità della vita.
Torre Libeskind sarà direttamente connessa con la galleria commerciale del CityLife Shopping District e alla Piazza Tre Torri, collegata con la linea metropolitana M5. L’accesso veicolare sarà garantito da un innovativo sistema di viabilità interrata riservata alle Torri ed al Commerciale, con risalite dai parcheggi direttamente verso la lobby della Torre e la Galleria commerciale stessa.
La Torre Libeskind si trova al centro della composizione delle tre torri e con la sua forma ricurva raccorda idealmente le altre due.
Il concept architettonico è così descritto dallo studio Libeskind: “Le immagini da cui si è tratta ispirazione sono la cupola rinascimentale e la scultura michelangiolesca della Pietà Rondanini. La cupola come elemento classico, anche prendendo a riferimento gli studi di Leonardo, definisce uno spazio interno e al tempo stesso diviene un elemento urbano e territoriale, un segnale per tutta la città. Per vie differenti, ma con medesimo intento emotivo e concettuale, la Pietà Rondanini, opera mirabile di Michelangelo Buonarroti conservata a Milano, con l’inarcamento dei corpi vuole comunicare protezione e intimità. Così nascono i presupposti creativi che hanno portato alla definizione della forma della torre, un intervento urbano che dialoga con le altre due torri e unitamente ad esse definisce un nuovo luogo della città, la piazza, e per la città, il landmark urbano rappresentato dallo skyline del masterplan CityLife”.
L’edificio, con il suo andamento curvilineo, è organizzato con una lobby a doppia altezza, disegnata in continuità la nuova piazza Tre Torri. La sagoma del piano uffici e la relativa superficie sono variabili piano per piano in relazione allo sviluppo geometrico dell’edificio. La variabilità della sagoma di piano, data dalla particolarità del volume architettonico, è compensata dagli spazi di supporto (ancillary spaces) che sono modulati piano per piano, attorno al nucleo centrale.
La struttura dell’edificio è interamente in calcestruzzo armato sino al livello 29° penultimo impalcato compreso; a partire dal livello 30° compreso, la struttura diviene in acciaio e va a costituire il coronamento sommitale (crown). La torre è sostenuta da 20 pilastri perimetrali di sezione circolare variabile, da un massimo di 140cm ad un minimo di 60cm. I pilastri saranno realizzati in calcestruzzo armato, fatta eccezione di quelli che insistono sulla duplice altezza della main lobby, per i quali è previsto l’impiego in concomitanza di profili in acciaio.
Il crown dell’edificio è caratterizzato da un volume vetrato, con lamelle metalliche, che completano le linee geometriche che generano la torre. Il sistema delle facciate è stato studiato con un’attenzione particolare che tiene conto della geometria dell’edificio: l’involucro è infatti costituito da pannelli vetrati, sorretti nella parte sommitale da un sistema di centine e travi metalliche in continuità con la maglia di pilastri dei piani inferiori. Data la variabilità delle geometrie, i pannelli vetrati di facciata hanno dimensioni che cambiano piano per piano.
Ai livelli 27° e 28° della torre è prevista la realizzazione di una sala conferenze a doppia altezza, che occupa un “semipiano”, accessibile dal core attraverso un’ampia lobby.
Torre Libeskind ha già ottenuto, come le altre due Torri, la pre certificazione LEED™ con rating GOLD, soddisfacendo i prerequisiti di sostenibilità ambientale previsti dagli standard internazionali LEED™. L’ottenimento di questa certificazione conferma l’impegno che da sempre CityLife dimostra nei confronti della sostenibilità ambientale, ponendosi in coerenza e continuità con l’obiettivo di realizzare un intero quartiere rispettoso dell’ambiente.
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