Colata di soldi sul trasporto. Ma perché non c'erano prima?
di Fabio Massa
Roberto Maroni ha varato un piano di investimento sui treni di un miliardo e 600 milioni per Trenord. FNM fa shopping in tutto il Nord Italia. Atm ha annunciato oggi un piano per diventare full electric da 2 miliardi di euro fino al 2030. Eppure, fino a poco tempo fa, con l'Expo in corso, la stessa Atm dichiarava le proprie criticità finanziarie tanto da sollecitare più e più volte il Comune a fare adeguamenti nel contratto di TPL annuale di poche decine di milioni di euro. Che cosa è successo? Perché Nel giro di due anni adesso Regione e Comune mettono in campo 3600 milioni, sul trasporto pubblico. Ma che cosa è cambiato? Arrigo Giana, il dg di Atm, la butta sul tecnico: "Dei due miliardi siamo in grado di finanziarie con risorse proprie la metà. Ma quello che conta è la capacità di fare progetti. Il ministero ci dice che non mancano i soldi, ma i progetti. Noi li facciamo ma soprattutto li portiamo a termine, quindi siamo credibili". Più esplicito il sindaco Beppe Sala, che va dritto per dritto: "La questione ambientale esiste. Quindi dobbiamo investire. Forse una istanza era meno forte prima, politicamente. Il piano finanziario mi lascia tranquillo, perché Atm sta facendo quello che può fare. Dopodiché la nostra modalità è una sola, e vale per tutte le partecipate. Il Comune esprime delle indicazioni, e c'è grande partecipazione. Poi non mettiamo becco nella gestione, ma voglio una gestione molto proattiva dal punto di vista strategico". E quindi? Quindi vale la sintesi del presidente di Atm Bianchi: "Sembra che sia saltato un tappo". Cin cin.
fabio.massa@affaritaliani.it