Milano
Commessa intesta la fidelity "Donzella Svampita": maxi multa alla Rinascente
Si è trattato della leggerezza di una dipendente che non ha rispettato i protocolli e che ha ricevuto una sanzione disciplinare
Commessa intesta la fidelity "Donzella Svampita": maxi multa alla Rinascente
In principio c'è una discussione fra una cliente e una commessa della Rinascente Duomo di Milano. E' il 24 luglio 2021 e la commessa si 'vendica' annullando la tessera fedeltà della cliente, facendogliene una nuova di zecca questa volta intestata a Donzella Svampita.
Si è trattato della leggerezza di una dipendente che non ha rispettato i protocolli e che ha ricevuto una sanzione disciplinare
Da qui, riporta Il Giorno, è partita una istruttoria del Garante della privacy che ha portato a una multa da 300mila euro alla Rinascente, seppure per altre questioni legate alla profilazione e alla sicurezza dei dati dei consumatori. Quando la donna si è vista arrivare l'avviso via mail del cambio di tessera, ha chiamato il servizio clienti della catena di grandi magazzini che ha confermato il cambio di Rinascente card. Da questa segnalazione è partita l'istruttoria dell'Authority. La vicenda della Donzella Svampita si è chiusa con una archiviazione: sono bastate le controdeduzioni del gruppo del lusso sul fatto che si sia trattato della leggerezza di una dipendente che non ha rispettato i protocolli e che ha ricevuto una sanzione disciplinare.
Rinascente ha anche fatto sapere che a causa di un disallineamento informatico gli ordini di 70 clienti sono finiti nelle mail di altri cinque
Però Rinascente ha anche fatto sapere che a causa di un disallineamento informatico gli ordini di 70 clienti sono finiti nelle mail di altri cinque. Il 30 novembre e il 2 dicembre 2021 in due ispezioni i rappresentanti Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche hanno esaminato tutte le procedure di rapporto con i consumatori e i 2,8 milioni di carte fedeltà. E hanno rilevato l'assenza, corretta in corso d'opera, di dettagli su come Meta usava gli indirizzi per ricerche di nuovi utenti via Facebook e delle criticità sul tempo di conservazione dei dati e sul controllo delle profilazioni. Da qui la sanzione da trecentomila euro, dimezzata se Rinascente pagherà entro 30 giorni, risolvendo la controversia.