Milano
Comunali, Alfano: "Si voterà solo domenica"

A Milano e negli altri Comuni si voterà per il sindaco nella sola giornata di domenica 5 giugno
Si voterà solo domenica 5 giugno: lo ha annunciato il ministro dell'Interno Angelino Alfano al termine del consiglio dei ministri di oggi. Un dietrofront del governo che ci ripensa e conferma il voto in una sola giornata per le elezioni comunali. Una scelta dunque che coinvolge anche Milano e che sarà bissata anche per l'eventuale ballottaggio del 19 giugno. E che varrà anche per il referendum sulla riforma costituzionale in autunno.
SALA: "CI ALLINEIAMO CON L'EUROPA" - "Io sono soddisfatto ma non tanto per calcolo quanto perché con ciò, come ho già detto più volte, ci allineiamo all’Europa. Si è votato in un giorno solo a Parigi, Londra Berlino e Madrid. Mi sembra giusto anche da noi”.
CORRADO (M5S): "ALTRA OCCASIONE PERSA" - "Un'altra occasione persa per la democrazia. Anche se in corsa, ci sarebbe stata l'opportunità di porre in parte rimedio alla scelta di fissare le elezioni in una domenica di ponte, il primo della stagione estiva. È un'ulteriore dimostrazione che in Italia sia destra che sinistra non sono interessate ad aumentare la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini. Evidentemente l'astensionismo è l'obiettivo di tutte le forze politiche, ad eccezione del M5S", questo il commento di Gianluca Corrado al dietrofront di Alfano sull'estensione del voto anche a lunedì 6 giugno.
GRIMOLDI (LEGA): "ALFANO SI E' CALATO LE BRAGHE" - "Il ministro Alfano annuncia di aver ritirato la sua proposta di estendere il voto anche al lunedi a partire dalle prossime elezioni comunali? E annuncia di averlo fatto perché stanco delle polemiche pretestuose scatenate dai partiti di opposizione? Avevamo capito che Alfano fosse un ministro della Repubblica e che prendesse le sue decisioni nell'interesse dei cittadini e della democrazia, non sulla base di polemiche pretestuose - lo afferma l'onorevole Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda -. E poi da quando Alfano cambia idea in base a quello che gli dice l'opposizione? Se così fosse allora, visto che ogni giorno gli chiediamo di dimettersi, sarebbe già andato a casa da un pezzo. Comunque complimenti ad Alfano per la coerenza e per aver deciso di sacrificare l'estensione del voto al lunedì, limitandolo ad una domenica che arriva alla conclusione di un ponte lunghissimo, quando molti cittadini ancora non saranno rientrati a casa dal fine settimana. Così, giusto per essere sicuri che vada a votare meno gente possibile... Almeno sarà contento il candidato Pd a Milano, Giuseppe Sala, che nei giorni scorsi si era lamentato per questa ipotesi e per il rischio che troppa gente andasse a votare: detto fatto, Alfano ha prontamente cambiato idea e Sala può essere soddisfatto. In ogni caso questa è la conferma che Alfano non conta niente e si è calato le braghe come al solito...".
RIZZO: "HANNO PROVATO A FARE I FURBI" - "La decisione di votare solo la domenica - dichiara Basilio Rizzo, candidato sindaco della lista Milano in Comune - dimostra come questo sia davvero un governo di "incrollabili e forti principi"!...Hanno provato infatti a fare i furbi ma si sono resi conto che sarebbe stata un'operazione di parte e hanno dovuto così cambiare idea e precipitosamente fare dietrofront.
In giornata, Roberto Maroni si era espresso a favore del doppio giorno di votazione. Intervenendo a Telelombardia Maroni aveva fatto notare che "si e' sempre votato il lunedi', mi stupisce - ha aggiunto - che il Governo ci pensi ora e non l'abbia fatto sei mesi fa, se si svegliava prima era meglio. Io sono favorevole - ha proseguito Maroni - perche' non si puo' ridurre lo spazio di partecipazione dei cittadini adducendo motivi di costo, perche' altrimenti aboliamo le elezioni e risparmiamo. Non esiste, la democrazia e' questo".
"Avevamo chiesto di votare il referendum sull'autonomia della Lombardia insieme a queste elezioni amministrative, ma il Governo ci ha detto di no. Perchè? I motivi non si conoscono. Benissimo, lo faremo in ottobre, insieme alla Regione Veneto. E già adesso chiedo al Governo di farcelo fare insieme alla riforma Costituzionale. E' una cosa di buon senso", ha aggiunto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione'Orario Continuato' su TeleLombardia.
ALBERTINI: "GLI SPRECHI DI RISORSE SONO ALTRI" - “L’estensione del voto al lunedì è un atto dovuto se si vuole contrastare l’astensionismo che, comunque, sarà prevedibilmente molto alta. Oltretutto non abbiamo sentito lamentarsi per il mancato accorpamento del referendum per le trivelle, che è costato 320 milioni di euro chi, oggi, critica la scelta per l’innalzamento dei costi”. Così Gabriele Albertini, capolista della Lista civica Parisi per una Milano unica, commenta le perplessità sull’estensione al lunedì del prossimo appuntamento elettorale. “Chi difende l'election day – ricorda Albertini – sembra dimenticare che alle amministrative dello scorso anno, tenutesi anch’esse in concomitanza del ponte del 2 giugno, in una domenica di sole in quasi tutta Italia, l’affluenza era rimasta bassa per tutto il giorno, con il dato che si era attestato al 52,2%. Una vera emorragia di voti, oltre dieci punti in meno rispetto al 2010, quando andò a votare il 64,1% degli aventi diritto e addirittura inferiore alle elezioni europee dell'anno precedente che si attestarono intorno al 58%”. “Un’analisi dell’Istituto Cattaneo riferita proprio alle europee del 2014 – prosegue Albertini – rivela infine che, nell’arco di 10 anni, la partecipazione alle europee è scesa in Italia di 13 punti percentuali mentre a livello generale è diminuita di appena 2 punti. Queste cifre dovrebbero fare riflettere chi spinge per l’election day unico come accade nelle altre nazioni europee. Gli sprechi di risorse pubbliche sono ben altre che non quelle utilizzate per incentivare l’espressione democratica della volontà popolare”.