Milano
Comune di Milano, salta la seduta per mancanza di numero legale
Avvicedamenti a Palazzo Marino congelati: l'opposizione gioca su assenti per malattia e dimissionari in maggioranza per far venire meno il numero legale
Comune di Milano, salta la seduta per mancanza di numero legale
Saltata per mancanza del numero legale la seduta di consiglio comunale nel giorno in cui il parlamentino di Milano doveva permettere la formalizzazione dei suoi sostituti ai dimissionari. Lo riferisce Agi. E se la maggioranza attacca l'opposizione di disertare strumentalmente l'appello avanzando motivi non politici, la minoranza rispedisce al mittente e accusa di "disinteresse".
Barberis (Pd): "Le opposizioni approfittano delle assenze per salute"
Per il capogruppo Pd Filippo Barberis "le opposizioni scelgono sempre di uscire tutte dall'aula appena manca una persona perche' malata e non per problemi politici". Copione andato in scena quattro volte, una per mese da marzo a giugno, quello del numero legale. Quel che e' successo in questo caso, spiega Barberis, e' "che si sovrappongano problemi di salute di diversi consiglieri al fatto che siamo in questa fase di transizione dopo le elezioni regionali per cui alcuni consiglieri devono essere surrogati ma non possono essere presenti alle votazioni perche' gia' si sono dimessi", quindi bastano pochi assenti per non riuscire a comporre il numero legale. Una circostanza pero', assicura il dem, che "dalla prossima seduta sara' superata".
Verri (Lega) replica a Barberis: "Noi c'eravamo, maggioranza disinteressata a Milano"
Pronta la replica del capogruppo della Lega Alessandro Verri: "Noi come opposizione eravamo presenti. E' evidente che e' la maggioranza a dover tenere il numero legale, quindi il problema politico c'e': il disinteresse nei confronti della citta' e un qualche segnale che la maggioranza vuole lanciare al suo sindaco. Per la prossima seduta - taglia corto - chiediamo di essere presenti, chi si e' preso un impegno lo deve mantenere, i consiglieri devono essere in aula".
Intanto e' appunto rinviata la convalida dell'elezione dei primi due su quattro nuovi consiglieri: l'ex An, oggi Fratelli d'Italia, Michele Mardegan, che rimette piede a Palazzo Marino dopo averlo lasciato nel 2011 e Gianmaria Radice, primo dei non eletti della Lista Riformisti che appoggio' Giuseppe Sala nel 2021. Mardegan, visto oggi uscire dall'aula allargando le braccia, prendera' il posto di Andrea Mascaretti, deputato con Giorgia Meloni da settembre, che si congeda dopo 22 anni di incarico in Comune. Radice invece occupera' la poltrona della renziana Lisa Noja, eletta al Pirellone lo scorso febbraio.
Comune di Milano: lasciano anche Valcepina e Forte. Eccezione doppio incarico per Bestetti
Sull'avvicendamento Mascaretti-Mardegan pesa il divieto al doppio incarico, nuova regola di FdI che la coordinatrice lombarda Daniela Santanche' aveva annunciato lo scorso 22 maggio. Percio' a dimettersi sono anche Chiara Valcepina, oggi al Pirellone, che sara' sostituita da Pietro Celestino, ex assessore e consigliere del Municipio 4, e Matteo Forte, passato nelle fila meloniane da Noi Moderati: cio' significa che con queste dimissioni rifa' il suo ingresso in aula il partito di Maurizio Lupi, rappresentato da Mariangela Padalino. Un unico strappo alla regola: per conservare il numero dei consiglieri comunali, manterra' il doppio incarico l'ex responsabile dei giovani di Forza Italia Marco Bestetti. Se il meloniano abbandonasse Palazzo Marino, infatti, secondo il regolamento elettorale, entrerebbe in consiglio l'azzurro Marco Cagnolati, il primo dei non eletti dell'ex partito di Bestetti.