Milano

Comunità democratica: il ritrovato protagonismo dei cattolici di centrosinistra

Dopo l'evento d'esordio a Palazzo Lombardia del 18 gennaio, al via un ciclo di dodici incontri per affrontare alcuni dei temi più rilevanti a Milano e nell'area metropolitana

di redazione

Comunità democratica: il ritrovato protagonismo dei cattolici di centrosinistra

"Era ora che cominciassimo a parlare, siamo stati muti per troppo tempo". Così Romano Prodi all'evento di del 18 gennaio a Palazzo Lombardia che ha sancito l'atto di nascita di Comunità democratica. Un nuovo soggetto, una piattaforma per esponenti ed elettori cattolici di centrosinistra alla ricerca di un ritrovato ruolo da protagonisti. Nè un nuovo partito nè una nuova corrente all'interno del Pd. Ma un luogo di ascolto e di confronto. Con la società civile ma anche con il partito.

Tra i padri nobili, oltre a Prodi, Pierluigi Castagnetti ed il promotore dell'evento Graziano Delrio. Ma in prima fila anche i milanesi Marco Granelli e Fabio Pizzul. Oltre a Roberta Osculati e Luca Civardi E c'era anche Ernesto Maria Ruffini. Ex direttore dell’Agenzia delle Entrate e possibile federatore di una nuova area di centro. Cosa è emerso dall'incontro milanese? Comunità democratica nasce naturalmente per iniziativa di persone con un background cattolico. Ma non solo. L'ambizione è di riuscire a parlare anche a tanti mondi diversi, ponendosi come un soggetto con una prospettiva più ampia. Una identità composita che possa rappresentare una ricchezza per il Pd.

L'intervento di Ruffini, la presenza di Sala, il messaggio a Schlein

L'intervento più atteso era probabilmente quello di Ruffini. Che, come previsto, non ha annunciato alcuna discesa in campo. Ma ha fatto un discorso chiaro: nel centrosinistra bisogna tornare ad ascoltarsi. E risolvere un problema non indifferente con il proprio elettorato. Ovvero rendere chiaro dove e come sono prese le decisioni. Un attacco non direttamente rivolto all'attuale leadership di Elly Schlein, ma alle dinamiche che si sono radicate nel partito.

C'era anche, in qualità di "osservatore", il sindaco di Milano Beppe Sala. A sua volta spesso evocato come possibile federatore di centro, ma dal fronte riformista. Con lui i rapporti sono di stima. Come testimonia del resto il lavoro quotidiano con l'assessore Granelli. "E' il nostro sindaco ed ha un peso nazionale - commenta ad Affaritaliani.it una fonte che ha partecipato all'evento -. Ma più dei nomi contano i temi. Elly Schlein? Analogamente, lei è la nostra segretaria. E qui oggi è nata la nostra  proposta al suo partito. Riteniamo che al centrosinistra serva ascoltare più voci e più realtà, sia a livello locale che a livello nazionale. Se poi il Pd non dovesse essere interessato, la scelta sarà del partito..."

"La Milano che vorrei": il ciclo di incontri di Comunità democratica


 

Nel frattempo, Comunità democratica è pronta a proseguire la fondamentale attività di confronto con il territorio della città metropolitana. Con un ciclo di dodici incontri online intitolato "La Milano che vorrei". Eventi a cura di Fabio Pizzul che inizieranno il 28 gennaio alle 21. Tema del primo incontro: "Una città che respira", per parlare di ambiente, innovazione, sostenibilitàm, transizione ecologica con Yuri Santagostino, presidente Cap, Giuliano Narraccio del Pd di Pioltello, Andrea Checchi di Fratello Sole, Beatrice Uguccioni, capogruppo Pd Milano e Silvia Songini, Pd Municipio 8. Altri incontri toccheranno temi altrettanti sensibili come la sicurezza, la sanità, il lavoro, l'immigrazione, le Olimpiadi, giovani e studenti.







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