Milano

Confesercenti: "Bene edicole info-point ma con meno fisco e affitti leggeri"

Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano: "Scelta del Comune opportuna: allargare lo spettro delle attività commerciali delle edicole"

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano – “Scelta opportuna, quella del comune di Milano, di allargare lo spettro delle attività commerciali delle edicole al turismo e ai servizi ai cittadini”, dice Andrea Painini, presidente di Confesercenti Milano. “Iniziativa in qualche caso già avviata dagli edicolanti stessi. Ma per dare ossigeno ad un settore in forte crisi occorrono anche provvedimenti di sostegno, come la defiscalizzazione, e un occhio di riguardo ai costi di gestione. Un esempio per tutti: nei mezzanini della metropolitana gli affitti imposti da Atm e demanio sono fuori mercato, gli edicolanti sono da tempo in fuga (vedi stazione De Angeli M1). Servono provvedimenti per calmierare i costi se vogliamo dare un futuro alle edicole milanesi. D’altra parte negli ultimi dieci anni, in Italia, è sparita un’edicola su quattro. La recessione, le politiche di inasprimento fiscale sui prodotti editoriali e la crisi dell’informazione tradizionale hanno infatti colpito duramente la rete di vendita della carta stampata: negli ultimi dieci anni hanno chiuso senza essere sostituite oltre 10mila rivendite di giornali e riviste. Complessivamente la rete è passata da un totale di 40mila punti vendita a poco meno di 30mila, per una riduzione complessiva del 25%. La crisi delle edicole è una conseguenza diretta di quella della carta stampata, in crisi di vendite e pubblicità, spiega l'amico presidente di Fenagi Confesercenti Giovanni Lorenzetti. Oggi siamo sui 3,3 milioni di giornali al giorno, 2,1 milioni di copie in meno del 2007. Calano anche gli investimenti pubblicitari, ridottisi di 1,4 miliardi di euro rispetto al periodo precedente alla crisi. Dunque ben venga l’iniziativa del comune di Milano ma i provvedimenti devono essere concreti”, conclude Painini.

 







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