Milano
Confronto Sky, ecco chi ha vinto. Parisi giganteggia. La partita

di Fabio Massa
“E’ un momento importante”. Il segretario democratico Pietro Bussolati, in coda per entrare tra il pubblico durante il confronto Sky tra Stefano Parisi e Beppe Sala, armato di passaporto per il check all’ingresso, lo dice quasi soffiandolo. E’ un momento importante non per l’audience, comunque elevata. Ma perché il confronto Sky è quasi un momento icastico della campagna. Qui Giuliano Pisapia rimase vittima dell’agguato e spazzò via Letizia Moratti, rea della propria scorrettezza. Qui Beppe Sala deve cercare di far vedere che non è un pugile suonato, bollito, che non vede più manco il ring, come lo dipingono gli altri di Forza Italia. Mentre tutti i giornalisti sono in sala stampa, alle 19, in attesa della registrazione, su Dagospia Alberto Dandolo pubblica il post con la i10 di Beppe Sala in doppia fila. Ironie. Finalmente comincia il confronto. Il punteggio, del tutto personale, è Sala-Parisi.
1-0/ Nei trenta secondi iniziali Beppe Sala va meglio di Stefano Parisi, più involuto, nel dire che cosa si differenzia uno sfidante dall’altro. Seconda domanda sulla legalità. Sala: “Noi abbiamo sottolineato l’importanza delle commissioni antimafia. Vogliamo una velocità diverso rispetto alla giunta Pisapia. Ma il valore che ereditiamo da Pisapia è importante”. Non affonda il colpo contro Stefano Parisi. Ma ci pensa il conduttore. Parisi replica: “A Milano la mafia non si è mai insinuata nella politica. Non è mai successo. Il tema della legalità nell’azione è molto importante. Io penso che la trasparenza è in capo alla politica, non alle liste consegnate alla Bindi”. Meglio Sala.
1-1/ Le claque si scaldano. E ancora, domanda sui cinesi: “Via Sarpi sarà uguale? In via Sarpi c’è una realtà importante, riqualificata da Letizia Moratti quando Beppe Sala era suo direttore generale (siluro, ndr). Vanno spostati la logistica pesante ma non all’Ortomercato”. Risponde Sala: “Via Sarpi è un modello che per certi versi funziona ma c’è poca integrazione. Se non si mette mano al tema della logistica, è un problema”. Meglio Parisi, sullo spunto cinese.
1-2/ Capitolo migranti. Sala parte con i numeri, poi attacca con il cuore: “Vorrei che chi fa il fenomeno dica ai bambini che abbiamo salvato che non dobbiamo farlo. Parisi dica al suo amico Alfano di non mandarci più profughi”. Parisi: “Il mio amico Alfano è un membro del governo Renzi con cui Sala era abbracciato. Il governo come al solito non ha un piano”. Poi un duro attacco a Majorino. Sala: “Devo notare che Parisi ha un concetto strano del governo. Si parla del Viminale, è il ministro del Viminale, non il governo”. Parisi controreplica: “Renzi ha detto che i profughi non sono una emergenza”. Molto meglio Parisi.
1-3/ Tirare il rigore? Stefano Parisi: “Io parlo a chi vuole il cambiamento. Beppe Sala rappresenta la continuità”. Beppe Sala: “E’ da discutere se i milanesi vogliono cambiare. Al momento sono in vantaggio io. Io mi rivolgerò a tutti quelli che condividono il mio programma”. Anche qui, Parisi in vantaggio.
2-3/ Sulla sicurezza Sala ripete il concetto della speranza e non della paura. Parisi quello della denuncia che serve solo per l’assicurazione. Noia. Controreplica di Sala: “Basta con le balle sui vigili di quartiere. Dicci quanti sono. Numericamente”. L’altro glissa: “Non so i numeri, ma basta vedere le strade”. Punto a Sala. Parisi nervoso.
-1 - 0/ Cultura. Il conduttore mostra due quadri. Parisi fa una figuraccia epocale dicendo che non lo sa (è un Caravaggio), ma alla fine ci azzecca. Fortunello. Sala invece spara forte (Balla), ma sbaglia (Boccioni) però il fatto che era futurista lo azzecca. Incredibile. Meno tre punti per entrambi.
0-0/ Partecipate, venderle? Parisi: “Dipende dalle partecipate. A2A non è più strategica. Ma bisogna venderla quando il mercato lo permette”. Sala: “Milano sta procedendo nella vendita della quota di Serravalle, che vale 100 milioni. Ma Atm non si deve toccare. Su Sea io sono dell’idea prima di integrarla con Sacbo, quotare l’insieme”. Meglio Sala, più dettagliato.
0-1/ Beppe Sala: “Noi non vogliamo vedere tra cinque anni le auto dei milanesi parcheggiate sui marciapiedi”. Nel giorno della foto con la sua auto in doppia fila è un autogol. Stefano Parisi non ne approfitta. A questo punto meglio Sala, ma solo per ignoranza di Parisi che riesce anche ad affermare, in un lapsus: “Non vogliamo una città più pulita”. Ma alla fine l’effetto è straniante. Punto a Parisi.
1-1/ Leoncavallo. Parisi: “Il Pane Quotidiano, che fa la carità, ha avuto problemi di autorizzazioni con il Comune e paga le utenze. Pensare che ci sono gli abusivi fa arrabbiare”. Sala: “Parisi non risponde mai. Io lo regolarizzerò, darò regole”. Sala segna il punto. Parisi controreplica: “Perfino Basilio Rizzo ha votato contro la regolarizzazione del Leoncavallo”.
2-1/ Domande del fan di Parisi a Sala. “Si è svincolato da Moratti e da Renzi, è un voltagabbana? Non rinnego mai il rapporto con Renzi. A 58 anni mi sono scelto da solo, mi hanno scelto con le primarie. Parisi è stato scelto ad Arcore, in una casa che non ha portato tutta questa fama positiva all’Italia nel mondo”. Domanda del fan di Sala a Parisi. “Avete fatto i furbetti sulle pari opportunità. Avrete un consiglio comunale con soli uomini? Risposta di Parisi: non so se avete mai sentito parlare di democrazia. Ci siamo affidati al voto dei cittadini. Hanno deciso loro quanti sono i maschi e le femmine”. Sala prende il punto.
2-1/ Il cummenda: chi è stato il più grande manager di tutti i tempi? Parisi: “Io farò il consigliere comunale, non tornerò a fare il manager. Il più grande manager? Non so”. Beppe Sala: “Io mi dedico alla politica e sarò il capo dell’opposizione. Il più grande manager e imprenditore si chiama Leopoldo Pirelli: gli ero molto legato”. Pari.
3-1/ Finanziamento. Sala: “Molte aziende hanno lavorato con Expo. Io non escludo che ci sia qualcuno tra i miei finanziatori. Quando mi sono accorto che un finanziatore aveva finanziato sia me che Parisi l’ho trovato fuori luogo, ho provveduto immediatamente a restituire i soldi. Mostreremo tutto e non abbiamo nessun timore”. Parisi: “Se escludo che Berlusconi acquisisca Chili Tv? Magari…” Poi attacca Sky e mostra un nervosismo che poi conferma in corridoio, a margine. Errore: mai sanguinare. Punto a Sala.
3-1/ Skyline milanese. Parisi: “Crediamo che il grattacielo di Unicredit abbia tolto 50mila auto dalla strada. Li ha fatti Albertini. Sì a nuovi grattacieli”. Sala: “Altri grattacieli? Siamo tutti fieri dello skyline, poi non sto a pensare di chi è il merito perché è di tanti. Ma l’invenduto è altissimo e anche tutto ciò che non viene affittato. Basta essere milanesi per rendersi conto che pur non avendo niente contro ora non c’è bisogno”. Pari.
3-1/ Navigli aperti. Sala: “E’ in linea con la nostra idea di Milano che cambia. Entro il 2017 se sarò sindaco faremo un piano da proporre ai milanesi tramite un referendum”. Parisi: “Milano non ha né la forza di sopportare un cantiere di queste dimensioni, in più se ci sono risorse non si fa Amsterdam ma le case popolari. Siamo contrari”. Pari.
0-1/ Inquinamento acustico. Parisi: noia. Traffico. Sala: “Combattere chi parcheggia in doppia fila”. Ma come! Proprio te che hai parcheggiato in doppia fila, boato in sala stampa. Meno tre punti a Sala.
0-1/ Comunione e Liberazione. Sala: “Sono cattolico e praticante, e non chiudo a nessuno”. Parisi: “Abbiamo accolto Cl anche come candidati. La sinistra invece l’ha respinta ed espulsa dalle lise”. Pari. (e noia)
0-1/ Unioni civili. Parisi: “Noi applicheremo la legge su questo punto. Non c’è diritto di avere un figlio per le coppie omosessuali. Sono contro l’utero in affitto”. Sala: “Celebrerò le nozze, anzi c’è già gente in lista d’attesa. Io farò una cosa molto semplice: rispetterò la legge, qualunque essa sia”. Noia.
0-2/ Parenti serpenti. Sala: “Renzi? Fa parte del carattere di Renzi fare battute come quella sul rigore. Non prevediamo che ritorni perché quello che dobbiamo fare è veicolare il nostro messaggio”. Parisi: “Noi non facciamo più i comizi con i palchi. Faremo una grande festa giovedì sera. Parlerò soltanto io, non è più il confronto tra due partiti politici, ma tra due candidati”. Entrambi molto bene ma meglio Parisi.
Appello finale. Noia noia noia.
Alla fine in corridoio, per l’a margine si ferma Stefano Parisi. Si rammarica per l’elezione del neofascista Pavesi in zona 8 e si incavola tremendamente su Chili Tv. Alla domanda sulla macchina in doppia fila di Sala replica con l’ironia. Sala non si presenta e scappa via, verso un altro impegno: 2 punti per Parisi. Punteggio finale del tutto arbitrario di Affaritaliani.it 0-5 per Stefano Parisi.