Milano
Congressi Pd, Mirabelli: "Lavoriamo per candidature unitarie"
La resa dei conti nel partito sta per cominciare. Il senatore e leader di Area Dem in Lombardia intervistato da Affaritaliani.it Milano.
di Fabio Massa
La disfida dei congressi sta per cominciare. Franco Mirabelli, senatore del Pd e leader di Area Dem in Lombardia, spiega su Affaritaliani.it Milano: "Lavoro per candidature unitarie per la segreteria regionale e metropolitana. Sala? Sta facendo bene. Il Pd lo stimoli sulla Città Metropolitana". L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Senatore, c'è la data per i congressi. Ora che fase inizia per il partito?
È una fase per la quale bisogna iniziare a rendere protagonisti tutti gli iscritti e pezzi di società milanese e lombarda che ci guardano. Dobbiamo iniziare il rilancio, e la ricostruzione, per la definizione di un progetto che renda concreta l'alternativa a livello nazionale e che valorizzi le esperienze amministrative che stiamo facendo.
Il modello Milano esiste ancora? In che cosa consiste?
Consiste nel fatto che qui in questi anni siamo riusciti non solo per merito del Pd a tenere insieme la politica, gli amministratori e pezzi importanti di società che abbiamo saputo coinvolgere e valorizzare. Io credo che il modello Milano sia una modalità di rapporto con le espressioni della società basato sull'ascolto. Per me il modello Milano non è necessariamente esportabile, però quando vedo che dopo la Diciotti, dopo che per una settimana nel Paese non c'è nessuna reazione di fronte a quella vicenda e invece Milano risponde in quel modo, mettendo in campo forze molto diverse ma accomunate da alcuni valori, allora mi si conferma che siamo riusciti ad evitare rotture tra società e politica che hanno prodotto altrove danni.
Da questo punto di vista lei auspica che ci siano due candidature unitarie, sul regionale e metropolitano?
Io non so se ci saranno candidature unitarie. Non mi spaventa la discussione basta che sia su opzioni politiche diverse. Io lavoro però perché si realizzi di nuovo quello che è l'altra peculiarità milanese, ovvero la possibilità di tenere insieme nel partito un quadro composito. Io penso che a Milano il Pd abbia maggior radicamento, con risultati più positivi, perché al di là delle differenze abbiamo guardato alla necessità di tenere insieme il partito, e di far prevalere l'attenzione ai problemi e alla necessità di rafforzare il profilo di governo del PD. Finora ci siamo riusciti. Io penso che noi dobbiamo provare il 18 novembre a confermare il fatto che le divisioni e le risse nazionali qui non condizionano il lavoro.
Quindi?
Dobbiamo lavorare per la soluzione più unitaria possibile.
Nomi?
Non ne faccio, perché penso che venga prima la volontà di tutti di costruire un percorso unitario. Dopodiché se c'è questa volontà i nomi si trovano e nessuno deve avere pregiudiziali o innamorarsi di unaipotesi piuttosto che un'altra.
E in tutto questo il sindaco Sala? Come lo vede?
Lo vedo molto bene. Il sindaco stia facendo quel che deve fare. Sta facendo il sindaco, sta tenendo insieme senza alcun problema la sua maggioranza. Sta lavorando guardando alla crescita di Milano, con l'orgoglio di poter valorizzare un brand che ormai ha una dimensione internazionale significativa. Certo sarebbe stravagante se il sindaco si impegnasse in queste settimane ad occuparsi dei congressi del Pd. Se ne interesserà, credo che se ci sarà un elemento comune al prossimo congresso sarà che per tutti sarà importante quello di valorizzare la sua esperienza amministrativa milanese. Però...
Però?
Però penso che su una cosa il partito dovrebbe essere più incisivo. Sulla Città Metropolitana dobbiamo lavorare. Lavorare molto. Perché dobbiamo essere capaci di stimolare il sindaco sulla Città Metropolitana: va data più forza a un progetto che può servire a migliorare ancora di più la capacità attrattiva di Milano.