Consiglio, il Tar dà ragione al Pd: niente seggio ai Radicali
Il Tar dà ragione al Pd negando un seggio in consiglio comunale ai Radicali nonostante l'apparentamento: fatale il mancato raggiungimento del 3% al primo turno
Il Tar ha respinto il ricorso di Marco Cappato e Lorenzo Lipparini per l'assegnazione di un segggio ai Radicali. Il seggio conteso è andato infatti al Partito democratico, nonostante l'apparentamento avvenuto al secondo turno tra Radicali e liste di centrosinistra a sostegno di Beppe Sala. I giudici hanno accolto la linea della difesa, rappresentata dall'ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e da Claudio Cerami. Siccome i Radicali non hanno superato al primo turno il 3% delle preferenze, non hanno diritto al seggio.
Questa la nota dei Radicali: "Aspettiamo di conoscere le motivazioni che hanno portato il Tar a negare l'assegnazione di un seggio alla nostra lista nonostante il collegamento formale in fase di ballottaggio. Se la logica della legge è quella di incentivare le alleanze al secondo turno, questa sentenza va chiaramente in senso opposto. Sul piano politico il rapporto con Sindaco e maggioranza non cambia, perché l'accordo è basato esclusivamente su impegni pubblici assunti su obiettivi comuni. Per quanto riguarda il Partito democratico, dobbiamo rilevare che i rappresentanti del PD avevano dapprima sottoscritto a verbale il loro favore all'assegnazione di un seggio ai Radicali, ma successivamente hanno sostenuto, con l'avvocato ex-Vice Sindaco De Cesaris in sede di dibattimento, che il contributo radicale alla politica milanese sia a intendersi come "frammentazione". Terremo conto di questa valutazione e ci riserviamo di considerare il ricorso al Consiglio di stato".