Milano
Consiglio regionale, ecco chi ha vinto. La sinistra in Lombardia è solo Sala
Tra i vincitori Caparini, Tironi, Fermi, Sertori, Monti, Cosentino, Figini. Nel centrosinistra ride Romano. Fontana vince pure ad Alzano e Nembro
Consiglio regionale, ecco chi ha vinto. La sinistra in Lombardia è solo Sala. Analisi
E anche gli eletti, dopo una notte di conte e controconte, sono arrivati. Giusto così, perché la gara delle preferenze è una sofferenza che si gusta fino in fondo. E ora ci sono le vittorie, le sorprese, gli sconfitti e i dannati.
Lombardia, i vincitori: Caparini, Tironi, Fermi, Sertori, Monti, Cosentino, Figini...
Tra le vittorie sicuramente quella di Davide Caparini, già assessore al Bilancio, nella sua Brescia. Fa il pieno di voti ed entra in consiglio. Per la giunta è comunque in pole. Bene anche Silvia Tironi di Forza Italia, che rientra, così come Alessandro Fermi, ex presidente del consiglio regionale che agguanta il seggio a Como. Per la lista Moratti rientra nelle istituzioni Ivan Rota a Bergamo. Confermato anche Massimo Sertori a Sondrio. L'ex assessore rischiava di non passare se non fosse scattato il seggio e invece tutto è andato per il meglio. Grande risultato di Emanuele Monti a Varese e soprattutto di Giacomo Cosentino, il fedelissimo del presidente Fontana che con la sua lista ha raggiunto un risultato insperato. Ottimo Fabrizio Figini a Monza, supportato dall'ex vicepresidente e oggi parlamentare Fabrizio Sala, ed entra anche Martina Sassoli, già vicesindaco di Monza, con la lista Moratti.
Lombardia, la partita a Milano: Romano (Pd) nuovo leader, Bestetti (FdI) centra l'obiettivo
Poi c'è la partita di Milano. Dove entra Onorio Rosati, dopo cinque anni di assenza, dove si impone Simone Negri ma soprattutto dove emerge la leadership assoluta a livello di preferenze di Paolo Romano. Il candidato quasi più giovane di tutti straccia il sicuramente più giovane Lorenzo Pacini, con il quale si sarebbe dovuto suddividere i voti dei giovani democratici. Invece ascende nell'olimpo dei più eletti, sfonda quota 8000 e sbaraglia l'avversario che non entra neppure in consiglio. Secondo Carlo Borghetti e terzo Pietro Bussolati, che comunque regge all'urto sul suo elettorato di tutta la vicenda Maran e si piazza tra i più votati. Dentro anche Carmela Rozza. Nella Lega va tutto come doveva andare: binomio di testa Silvia Scurati-Riccardo Pase. Visto che qualcuno dovrà entrare in giunta, anche Pietro Marrapodi può sperare di essere recuperato. Esattamente come può sperare in un recupero Giulio Gallera, purché l'unico eletto di Milano Gianluca Comazzi sia nella squadra di governo in quota Fi. Entra anche Marco Bestetti di Fratelli d'Italia, quasi sicuramente, perché da Milano gli uomini di Giorgia Meloni sicuramente coopteranno qualcuno in giunta e lui è il primo dei non eletti. Dopo essere partito da Forza Italia, come presidente di zona 7, aver peregrinato tra mancate candidature e delusioni, Bestetti raggiunge il suo obiettivo.
E il Covid? Ad Alzano e Nembro ha vinto Fontana
E Pierfrancesco Majorino? Può consolarsi solo con Milano, dove raggiunge il 46,83 per cento contro il 37,69 per cento di Fontana. Ma in effetti l'unico vincitore, ancora una volta, è Beppe Sala. La sinistra in Lombardia è lui, e non c'è ombra di dubbio. Per quanto riguarda la campagna tutta giocata sulla gestione del Covid, salvo l'ultima settimana, basta un dato a raccontare quanto poco abbia fatto presa sugli elettori: ad Alzano e Nembro ha vinto il governatore uscente e a questo punto anche rientrante.
fabio.massa@affaritaliani.it