Bonifica siti inquinati, Consulta boccia la legge regionale - Affaritaliani.it

Milano

Bonifica siti inquinati, Consulta boccia la legge regionale

La norma attribuiva alle amministrazioni comunali le funzioni amministrative in materia di bonifica dei siti inquinati

Bonifica siti inquinati, Consulta boccia la legge regionale 

La Corte Costituzionale ha bocciato la legge regionale lombarda sulle bonifiche che ha aperto un nuovo problema politico e gestionale. Sul tema, a margine dell'inaugurazione del cantiere della Città della Salute, si è espresso anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Bonifiche, la sentenza della Consulta 

La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l'illegittimita' dell'art. 5 della legge 30 della Regione Lombardia, datata 27 dicembre 2006, con cui si attribuivano alle amministrazioni comunali le funzioni amministrative in materia di bonifica dei siti inquinati. "E' stata impugnata la nostra legge, ma non quella di altre Regioni che in Italia si comportano come la Lombardia - ha detto il governatore - una sentenza che va nella direzione del centralismo e non certo verso la delega delle competenze che, per quanto ci riguarda, e' il modo corretto per collaborare con Comuni e Province. In ogni caso vedremo se il Governo potra' intervenire e anche noi ci attiveremo per capire come risolvere questa situazione".  inquinati. 

L'intervento dell'assessore regionale all'ambiente

Sul tema e' intervenuto anche l'assessore regionale lombardo all'Ambiente e Clima Giorgio Maione: "Abbiamo gia' avviato un confronto con Anci Lombardia al fine di trovare una soluzione condivisa per affrontare gli effetti che la sentenza della Consulta genera sul territorio lombardo. La sentenza, infatti, è stata pubblicata ieri e gia' nel pomeriggio i funzionari della Regione hanno tenuto una riunione tecnica con Anci Lombardia: abbiamo l'obiettivo comune di non rallentare i tempi per quanto possibile e garantire la continuita' degli interventi per i quali la Regione sta investendo ingenti risorse. Di fatto da oggi i Comuni non possono piu' esercitare le funzioni relative alle procedure operative e amministrative, come la convocazione della conferenza di servizi, l'approvazione e l'autorizzazione all'esecuzione del piano della caratterizzazione, l'approvazione del progetto di bonifica di aree contaminate di ridotte dimensioni o l'approvazione della relazione tecnica per la rimodulazione degli obiettivi di bonifica", ha proseguito l'assessore.

Non sono invece interessati dalla sentenza i siti di interesse regionale e nazionale e i progetti di bonifica dei siti orfani finanziati con risorse del PNRR M2C4.

I finanziamenti Pnrr sugli interventi di rigenerazione urbana o altri interventi comunali che prevedono una bonifica preventiva rischiano invece un grosso ritardo nelle procedure a seguito degli effetti della sentenza. "Abbiamo intrapreso un confronto con il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica al fine di proporre una modifica normativa risolutiva a livello nazionale che legittimi l'esercizio da parte dei Comuni delle competenze in tema di bonifiche", ha detto ancora Maione. "Ho scritto personalmente al ministro proponendo una bozza di norma da far approvare nel piu' breve tempo possibile per sbloccare la situazione. I nostri uffici hanno gia' attivato un primo provvedimento con le prime indicazioni ai Comuni riguardanti gli effetti della sentenza e le conseguenze che avra' sulle loro pratiche amministrative".

 








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