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Milano
Coppia acido, i giudici: "Martina spietata esecutrice, Alex la mente"

Martina Levato, dopo aver ritrovato "i suoi bersagli, recuperandoli dal suo turbolento passato sessuale", è stata una "spietata e fredda interprete" del piano dell'allora amante Alexander Boettcher, che cercava "la vendetta" nei confronti degli "ex fidanzati" della studentessa bocconiana. Lo scrive il gup di Milano Roberto Arnaldi nelle motivazioni della sentenza con la quale lo scorso 13 gennaio ha condannato la ragazza a 16 anni di carcere per una serie di aggressioni con l'acido e per il tentativo di evirare un ex compagno di università e il presunto basista Andrea Magnani, a 9 anni e 4 mesi.

Nelle carte, da poco depositate, il gup spiega che nella ricostruzione del delitto è Martina "la peccatrice", "che deve espiare" e deve "cancellare i suoi errori cancellando il viso dei suoi amanti transitori". Magnani, invece, partecipa alle azioni "con piena consapevolezza" per "compiacere a tutti i costi i suoi amici".

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