Milano
Coppia dell'acido, Martina vuole Don Mazzi. Pisapia aiuta Alex
Martina Levato, la studentessa condannata a 14 anni di carcere per avere sfigurato con l'acido un suo ex compagno di studi, chiede di essere trasferita insieme al figlio nato a Ferragosto in una delle comunita' di don Antonio Mazzi o, in alternativa all'Icam, la struttura che accoglie madri detenute con figli piccoli. Nelle prossime ore, la sua difesa presentera' un'istanza al Tribunale dei minori.
DON MAZZI DICE SI' - "Certo che siamo pronti ad accogliere Martina e il suo bambino. Sarebbe la decisione migliore, secondo me. Anzi la meno peggio di fronte a un dramma del genere". La disponibilita' a ospitare Martina Levato e il suo bambino, nato da Alexander Boettcher, condannato con lei a 14 anni di carcere per aver sfregiato con l'acido l'ex compagno di studi, arriva da Don Antonio Mazzi. Proprio oggi si e' appresa la notizia che la neomamma ha espresso il desiderio di essere trasferita con il bimbo, nato a Ferragosto, nella comunita' Exodus, e nelle prossime ore, la sua difesa presentera' un'istanza al Tribunale dei minori. "E' cento volte che lo dico che sono pronto ad accoglierla" spiega all'Agi Don Mazzi, "sono settimane e mesi. E si poteva evitare cosi' di farla partorire in questo modo. Adesso vediamo cosa succede per il trasferimento. Per il momento sono solo chiacchiere. Non c'e' stata ancora la richiesta ai magistrati".
I GIUDICI: "ALEX NON PUO' VEDERE IL FIGLIO" - Per i giudici Alexander Boettcher non puo' vedere il figlio avuto da Martina Levato perche' non l'ha ancora riconosciuto. E' questa la decisione dei giudici del Tribunale di Milano che hanno rigettato cosi' l'istanza presentata ieri, attraverso il suo legale, dal broker di origini tedesche. Nel provvedimento con cui rigetta l'istanza, il presidente della nona sezione penale del Tribunale di Milano, Anna Introini, che aveva condannato Boettcher a 14 anni di carcere, spiega che "allo stato il minore non e' stato riconosciuto da parte di figura paterna, cosi' che non sussistono i presupposti che legittimano la richiesta". Dovrebbe essere tuttavia solo questione di tempo per Boettcher per ricevere l'autorizzazione a vedere per la prima volta il figlio. Gia' nel pomeriggio di oggi potrebbero risolversi gli intoppi burocratici che non gli hanno ancora permesso il riconoscimento.
PISAPIA IN AIUTO DI ALEX - Ieri, il legale di Alexander Boettcher, l'avvocato Alessandra Silvestri, aveva scritto una lettera al Garante dei detenuti e al Comune di Milano, indirizzandola al sindaco Giuliano Pisapia, per avere chiarimenti sulle procedure di riconoscimento del piccolo partorito il 15 agosto alla clinica Mangiagalli da Martina Levato, condannata assieme al compagno a 14 anni per una aggressione con l'acido. Il difensore ha spiegato che un messo comunale avrebbe dovuto andare nel carcere di San Vittore, dove Boettcher e' detenuto, per permettergli di formalizzare il riconoscimento del figlio, dopo il via libera avuto dal Tribunale per i minorenni. Il messo, pero', come spiegato dal difensore, non e' ancora andato anche perche' "c'e' stato spiegato che essendoci gia' stato il riconoscimento da parte della madre, che ha indicato Boettcher come padre, il funzionario comunale non e' piu' tenuto ad andare in carcere". Nel pomeriggio di oggi, a quanto si e' appreso, la situazione potrebbe sbloccarsi con la visita del messo in carcere. Il riconoscimento di Boettcher consentirebbe ai suoi genitori di prendere parte al procedimento per l'adozione del bambino.
Ed effettivamente alla fine Alexander Boettcher ha riconosciuto il figlio nato a Ferragosto dalla sua relazione con Martina Levato. Due messi del Comune di Milano si sono recati nel carcere di San Vittore dove il giovane e' detenuto nell'ambito delle inchieste sulle aggressioni con l'acido, e sono state espletate le procedure per il riconoscimento.