Milano
Corona: Tribunale sequestra 1,7 mln a ex fotografo
1 milione 700mila euro di presunto 'nero' riconducibile all'ex 'fotografo dei vip'
Il Tribunale di Milano, sezione misure di prevenzione, ha notificato un decreto di sequestro a Fabrizio Corona per 1 milione 700mila euro di presunto 'nero' riconducibile all'ex 'fotografo dei vip'. Nel provvedimento si spiega che il presupposto del sequestro e' "la pericolosita' sociale" di Corona.
La richiesta di sequestro era stata presentata al Tribunale, sezione misure di prevenzione, dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Alessandra Dolci.
Nei giorni scorsi, il gip milanese Ambrogio Moccia aveva stabilito che l'ex 'fotografo dei vip' avrebbe potuto continuare a scontare la sua pena attraverso l'affidamento in prova ai servizi sociali come misura alternativa al carcere. Il giudice aveva riconosciuto il vincolo della continuazione tra alcuni reati compiuti dall'ex 're dei paparazzi' ricalcolando in poco piu' di 5 anni il suo residuo di pena.
"Si tratta di somme riconducibili alla attivita' svolta dalla societa' Atena Srl e, per essa, dal signor Fabrizio Corona. Essendo somme maturate negli ultimi due mesi dell'anno 2015 e nel corso dell'anno 2016, e' ancora possibile sottoporre le stesse a tassazione in quanto i relativi termini di versamento delle imposte sono ancora aperti (le tasse sui redditi 2016 si pagano nel 2017)". Lo scrive in una nota l'avvocato Ivano Chiesa, legale di Corona, in relazione al sequestro di 1,7 milioni di euro in contanti a carico dell'ex agente fotografico. Il difensore spiega che da parte di Corona c'e' la "volonta'" di sottoporre a tassazione quelle somme "e tale intendimento" e' stato gia' manifestato "all'Autorita' Giudiziaria che dunque ne e' perfettamente a conoscenza". "Il sequestro - prosegue ancora il difensore - e' conseguenziale in attesa della regolarizzazione della posizione". "Quanto alla presunta pericolosita' sociale di Fabrizio Corona - conclude - ho gia' avuto modo di esprimermi piu' volte in passato affermando la totale insussistenza della stessa per ragioni comprensibili a tutti. Tale giudizio non viene in alcun modo scalfito o modificato dal sequestro in questione".