Milano

Coronavirus, Banca Mediolanum dona €100mila all'Ospedale Sacco di Milano

A fronte dell'emergenza Coronavirus, Banca Mediolanum dona €100mila all'Ospedale Sacco di Milano e organizza una raccolta fondi dedicata

“Come banca, sentiamo il dovere di sostenere l’Ospedale Sacco, struttura di eccellenza che sta affrontando l'emergenza Coronavirus con responsabilità, coraggio e dedizione”, ha dichiarato Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum. 

Banca Mediolanum, nel pieno spirito di liberalità, ha deciso di effettuare una donazione pari a 100.000 euro a favore dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano, una delle strutture sanitarie che sta affrontando, in prima linea, l’emergenza della diffusione del COVID-19 in Italia. La donazione verrà impiegata per l’acquisto di attrezzature necessarie ai reparti maggiormente impattati dalla contingenza attuale, ovvero le Unità Operative di Malattie Infettive, del professor Massimo Galli e del dottor Giuliano Rizzardini e di Terapia Intensiva del dottor Emanuele Catena.

Contestualmente, viene aperto un conto corrente dedicato, per raccogliere fondi il cui ricavato sarà interamente destinato all’acquisto di attrezzature utili al reparto di Microbiologia, Virologia e Bioemergenze, retto dalla professoressa Mariarita Gismondo.

Gli estremi per la donazione sono:

IBAN IT97O0306234210000001901901

intestato a Banca Mediolanum

causale: Emergenza Coronavirus

Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, ha commentato: “In questo momento di emergenza collettiva, gli ospedali sono le strutture a cui viene richiesto il massimo sforzo, il cui ruolo è fondamentale per combattere questo virus. Come banca sentiamo il dovere di sostenere concretamente l’Ospedale Sacco, una struttura di eccellenza che, con tutto il suo personale, sta affrontando questa emergenza con responsabilità, coraggio e dedizione”.

Il Professore Massimo Galli ha aggiunto: “Ringrazio sentitamente Banca Mediolanum per l’iniziativa. Stiamo fronteggiando un’emergenza da cui usciremo ma che necessita di interventi importanti. Questo virus è nuovo, ancora non lo conosciamo è perciò abbiamo bisogno di saperne di più. Abbiamo il dovere, come primo paese occidentale colpito, di dare un nostro contributo alla ricerca sulle caratteristiche del virus. Dalla prima linea possiamo fornire contributi di conoscenza importanti. Siamo in grado di produrli, ma abbiamo bisogno di un costante supporto per poterlo fare. Grazie a chi vorrà fornircelo”.







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