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Coronavirus: Bergamo, se ne vanno i medici russi. L'ospedale in Fiera resterà

Coronavirus: Bergamo, se ne vanno i medici russi. L'ospedale in Fiera resterà

"Un ringraziamento doveroso a chi e' intervenuto a darci una mano nel momento della difficolta' veramente piu' estrema, nel momento in cui si stava soffrendo tutti insieme in cui la citta' di Bergamo e in genere il territorio bergamasco era in difficolta': essere venuti in quel preciso frangente e' stata una dimostrazione di amicizia e di un importante aiuto morale". Cosi' il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana intervenuto alla cerimonia di saluto del contingente russo che rientrera' in patria dopo aver aiutato con la sua opera le aree di Bergamo e Brescia, tra le piu' colpite dal coronavirus. 

I PRESENTI - Al momento di commiato dai militari russi che, ascaglioni, rientreranno in patria, erano presenti anche gli assessori regionali Claudia Maria Terzi (Infrastrutture, Trasporti e Mobilita' sostenibile), Lara Magoni (Turismo, Marketing Territoriale e Moda), Pietro Foroni (Territorio e Protezione Civile) e il sottosegretario alla Presidenza con delega ai Rapporti con le Delegazioni Internazionali Alan Christian Rizzi. Da parte della Federazione Russa, hanno partecipato al momento di saluto i dirigenti del contingente russo e l'Ambasciatore Sergey Razov e il Console Generale Alexander Nurizade. All'incontro hanno preso parte anche i consiglieri Dario Violi e Giovanni Malanchini dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e Ezio Deligios, consigliere comunale di Bergamo delegato ai rapporti internazionali ."Se ci si sente aiutati anche da tante persone che arrivano da Paesi lontani - ha detto ancora Fontana - si sente un po' meno solo e gli viene un po' piu' di forza, anche se i bergamaschi hanno forza fa vendere".

FORONI: GRANDE ESEMPIO SOLIDARIETA' NELLA LOTTA AL COVID - "Gliamici russi - ha sottolineato nei suoi ringraziamenti l'assessore Foroni - hanno svolto un prezioso lavoro di sanificazione di 70 Rsa in provincia di Bergamo e oltre 50 a Brescia ci hanno permesso di vivere una bellissima esperienza. Insieme, hanno cooperato l'Esercito italiano, i sanificatori e i sanitari dell'esercito russo, l'Associazione Nazionale Alpiniche fa parte della Protezione civile, i medici di Emergency. Un grande esempio di solidarieta' nella lotta al Covid". Il contingente medico, inviato a seguito di un accordo tra il governo italiano e il governo russo, e' composto da 104 persone tra medici, infermieri e addetti alla sanificazione. Ilcontingente militare russo e' affiancato da un contingentedell'Esercito Italiano (circa 50 persone). I medici e il personale sanitario russo hanno operato presso l'ospedale da campo di Bergamo, previa formazione pressol'Ospedale Papa Giovanni XXIII. Il resto del personale ha effettuato attivita' di sanificazione presso le strutture RSA della bergamasca e della bresciana.

RIZZI: AIUTI CONCRETI TESTIMONIANO OTTIMI RAPPORTI INTERNAZIONALI - "Il personale medico italiano - ha aggiunto il sottosegretario Rizzi - ha ringraziato ed e' rimasto particolarmente colpito dalle attivita' svolte sul territorio dagli amici russi". "Sono stati tantissimi - ha continuato - gli aiuti concreti ricevuti dalla Lombardia, mascherine, contingenti medici e infermieristici, a testimonianza degli ottimi rapporti costruiti nel tempo dalla Lombardia a livello internazionale. Nel corso della ultima call con i Consoli abbiamo affrontato, tra i tanti temi, la necessita' di trasferire queste esperienze positive Paese per Paese: il nemico da combattere e' il virus che si e'diffuso a livello mondiale, quindi tutti insieme dobbiamo unirele forze per sconfiggerlo".

GALLERA: OSPEDALE FIERA DI BERGAMO RIMANE DOV'E', SARA' UTILE PER EVENTUALI EMERGENZE - "L'ospedale allestito all'interno della Fiera di Bergamo rimarra' dov'e', fino alla fine di questa emergenza e anche oltre, quale supporto indispensabile in caso di ulteriori necessita'. Si tratta, infatti, di una struttura modulare, molto duttile, che puo' essere impiegata in base alle diverse esigenze sanitarie". Lo conferma l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, in condivisione con il direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII, Beatrice Stasi. "Questa importante realizzazione - aggiunge l'assessore -costruita grazie alla generosita' dei bergamaschi in una fase di pandemia acuta sta svolgendo un ruolo fondamentale ospitando posti letto salvavita di terapia intensiva. La situazione dei contagi e la gravita' degli stessi, e' fortunatamente in continua evoluzione positiva. Cio' non toglie l'importanza strategica dell'allestimento quale supporto per la ripresa delle attivita' ordinarie degli ospedali e nel momento in cui si dovessero verificare nuove emergenze o criticita'". "Per garantire una dislocazione funzionale dei servizi -conclude Gallera - l'ASST Papa Giovanni XXIII ha previsto ancheun piano di utilizzo della struttura per le attivita' ambulatoriali di 'Follow-up', soprattutto dedicate ai pazienti Covid dimessi dagli ospedali". 

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