Coronavirus: Campari dai nemici olandesi. Altro che milanesità...
Coronavirus, l'assemblea degli azionisti ha deliberato il trasferimento della sede sociale ad Amsterdam. Con tanti saluti a Milano...
Coronavirus: Campari da nemici olandesi. Altro che milanesità...
Campari: l'assemblea degli azionisti ha deliberato ieri, come riporta Ansa, il trasferimento della sede sociale ad Amsterdam. L'attuale sede principale è a Sesto San Giovanni. E si tratta di una notizia che oggi suona come una beffa, a prescindere dalle motivazioni strategiche che hanno portato l'azienda a compiere tale scelta. Un autentico simbolo della milanesità che, in tempi di Coronavirus e con alle porte le conseguenze economiche del lockdown che si preannunciano drammatiche, lascia la città per andare a trasferirsi per giunta proprio in Olanda, Paese il cui Governo ha opposto una irriducibile resistenza all'idea di introdurre a livello europeo strumenti economici a sostegno dei Paesi come l'Italia maggiormente investiti dalla crisi. La delibera ratifica una scelta che era già nota a febbraio, la sede fiscale, riporta il Sole24Ore, dovrebbe tuttavia restare in Italia.
La nota di Campari spiega che il perfezionamento dell'operazione è subordinato all'avveramento di limitate condizioni sospensive, ivi inclusa la circostanza che l'ammontare del recesso (ossia, l'ammontare in denaro che Campari dovrà eventualmente pagare agli azionisti che esercitino il diritto di recesso) non ecceda complessivamente l'importo di 150 milioni di euro. A prescindere da tale ammontare, tuttavia il cda, al fine di contenere la perdita potenziale derivante dalla liquidazione delle azioni oggetto di recesso, ha raccomandato ai propri azionisti (che verranno a tal fine nuovamente convocati in assemblea straordinaria entro il 30 giugno 2020) di revocare la delibera approvata dell'assemblea odierna, nel caso il numero di azioni oggetto di recesso non fosse trascurabile. Nelle attuali condizioni di mercato, fortemente impattate dal covid-19, si sta generando un significativo sconto del prezzo corrente dell'azione rispetto al prezzo di recesso di 8,376 euro.
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