Milano

Coronavirus, Conte a Milano: "No a liberi tutti, non è il momento di mollare"

Il premier per la prima volta dall'inizio dell'epidemia nella zona calda per incontrare i sindaci a Milano, Bergamo e Brescia: "Prima sarei stato d'intralcio"

Coronavirus: Giuseppe Conte in visita a Milano, Bergamo e Brescia

"Ci accingiamo alla fase due, che è la fase di convivenza con il virus non di liberazione dal virus". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, arrivando in prefettura a Milano. "Stiamo facendo tanti sacrifici non è il momento di mollare, del liberi tutti", ha aggiunto il premier.

La sua presenza nella fase piu' critica dell'emergenza "avrebbe creato intralcio" e per questo il premier Giuseppe Conte ha aspettato poco piu' di due mesi dall'inizio dell'epidemia per la sua prima visita in Lombardia, dove tutto e' cominciato e dove il coronavirus ha la meta' delle vittime di tutta Italia. Atterrato nel tardo pomeriggio a Linate, Conte ha cominciato la sua visita da Milano, che ha toccato anche le altre province più colpite, Bergamo e Brescia, annunciando - a sorpresa - tappe anche anche a Lodi e Codogno. "Non sono venuto nella fase piu' critica perche' l'apporto del presidente del Consiglio forse avrebbe anche creato intralcio, " ha detto nel cortile della prefettura milanese rispondendo alle domande dei giornalisti. 

Il presidente del Consiglio ha avuto un colloquio con il presidente in pectore di Confindustria, Carlo Bonomi, nella sede della prefettura di Milano. Il premier ha incontrato, tra gli altri, anche il sindaco del capoluogo Beppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il numero uno di Confcommercio, Carlo Sangalli. 

Coronavirus: Conte, con nuovo decreto da 4 maggio altri 4,5 mln al lavoro

"Se assumessimo comportamenti imprudenti o irresponsabili, la curva ci sfuggirebbe di mano. Con questo provvedimento gia' dal 4 maggio noi immettiamo 4,5 milioni di lavoratori, questo significa che ci sara' un flusso significativo che creera' nuove occasioni di contagio". Cosi' il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. 

 "C'è stato un paziente zero che ha portato a questa situazione, oggi siamo a 105 mila contagiati, domenica ci sono stati 256 nuovi decessi, se affrontassimo la fase 2 non con atteggiamento prudente avremmo la conseguenza di comportamenti imprudenti e irresponsabili e la curva edpidemiologica ci sfuggirebbe di mano", ha aggiunto il premier.  "Con le nuove misure mandiamo al lavoro, sui mezzi pubblici, 4,5 mln di lavoratrici e di lavoratori che si aggiungono agli altri, sarà un flusso significativo che sicuramente creerà nuove occasioni di contagio. Avremo un altro blocco il 18 maggio e il 1° giugno un altro blocco e sarebbe irresponsabile affrontare questa fase dopo tante rinunce, in modo sconsiderato, con avventatezza non ce lo possiamo permettere". 


Cinte: "Non si potrà andare dagli amici a fare festa"

"Non si potra' andare a casa altrui a trovare amici, parenti e fare festa, si andra' a trovare persone con cui ci sono rapporti di parentela e solidi rapporti affettivi". Lo ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte, arrivando in Prefettura a Milano.

Sala, Milano riparte ma cautela su rischio nuovi contagi

"Milano ha voglia di ripartire con la prudenza dovuta". Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, al termine del vertice con il premier Giuseppe Conte, a due mesi dall'inizio dell'emergenza coronavirus. "Un buon colloquio cordiale", lo ha definito Sala, raccontando di aver spiegato a Conte che "e' importante capire e fare un discorso chiaro e trasparente ai cittadini nei giorni successivi e far capire se c'e' il rischio di ripartenza del contagio". "Milano ripartira' il 4, di piu' il 18, perche' non e' una citta' con molta industria ma con molti servizi. Questo ci dara' modo di mettere a punto i nostri servizi, soprattutto i trasporti, una mia grande preoccupazione, e al contempo di vedere come si riparte e se effettivamente c'e' il rischio di una ripartenza del contagio - ha sottolineato Sala -. Le informazioni ufficiali sul contagio lasciano il tempo che trovano. Dai dati comunicati dalla Regione abbiamo avuto un po' piu' di 1.100 deceduti ufficiali da Covid. Non torna il conto con i 7.600 contagiati. I contagiati sono molti di piu'". 

Fase 2: Fontana, a Conte documento Lombardia per ripartenza

 "Oggi si sono svolti i lavori del Patto per lo Sviluppo, il Tavolo istituzionale di confronto e dialogo con tutti i principali stakeholder del sistema lombardo. E' stato messo a tema un documento relativo alla 'Fase 2' in Regione Lombardia". Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana in occasione della visita del premier Giuseppe Conte in Prefettura a Milano. "Nell'affrontare i principali temi di discussione - ha aggiunto Fontana - sono emerse alcune questioni chiave condivise da tutto il tavolo, che richiedono risposte da parte del Governo. Ho ritenuto opportuno, venuto a conoscenza dell'incontro di stasera, di consegnare un report dei lavori al presidente del Consiglio". 

CORONAVIRUS: CONTE, 'CEI? LAVORIAMO A PROTOCOLLO PER GARANTIRE AI FEDELI MESSE IN SICUREZZA 

"Dispiace molto" per le parole espresse dalla Cei, che ha espresso un "rammarico comprensibile. Ci sentiamo spesso con Bassetti" e con altri esponenti, "non c'è un atteggiamento materialista o insensibilità da parte del governo" ma "c'è una grossa rigidità da parte del comitato tecnico scientifico, sul presupposto che la pratica religiosa è uno dei focolai epidemiologici". Così il premier Giuseppe CONTE, al suo arrivo in Prefettura a Milano. "In ogni caso, come anticipato ieri in conferenza stampa adesso lavoreremo a un protocollo, avevamo bisogno di più tempo per consentire ai fedeli di partecipare alle cerimonie religiose in piena sicurezza. Intanto avremo un'apertura per le cerimonie funebri, poi speriamo di avviare un percorso con questo protocollo, che contiamo di definire in uno spirito di piena collaborazione con la Cei, anche nel loro interesse: mi metto nei panni dei parroci" che devono garantire la sicurezza dei fedeli. 

CORONAVIRUS: GRIMOLDI, 'CONTE IN LOMBARDIA? DICA CHE NON FARA' PAGARE CREMAZIONI'

 "Con oltre due mesi di ritardo il premier CONTE si degna per la prima volta di venire in Lombardia? Pensavamo si facesse vedere direttamente a settembre per la riapertura delle scuole. Comunque visto che si degna di venire almeno porti una buona notizia, almeno venga a Bergamo e Brescia per annunciare che il governo si farà carico dei costi delle cremazioni dei morti di quelle province, senza lasciare questo costo alle famiglie che non hanno potuto salutare i propri cari. Sarebbe un gesto doveroso". Lo dichiara Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda Salvini Premier. 


CORONAVIRUS: FIDANZA (FDI), 'PASSERELLA CONTE IN LOMBARDIA E' PRESA IN GIRO' 

''La passerella di Conte in Lombardia questa sera pare più una presa in giro nei confronti dei milanesi, bergamaschi e bresciani che un reale interessamento alle problematiche del territorio''. Così il Capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento Europeo, Carlo Fidanza in merito alla presenza annunciata dal Premier per le prossime ore in Lombardia. ''Se realmente fosse interessato a capire cosa è successo sul nostro territorio non avrebbe deciso all'ultimo istante di recarsi nelle Prefetture ad orari impossibili, ma avrebbe incontrato le realtà territoriali, come gli ospedali, che in questi mesi hanno combattuto da soli il Coronavirus senza alcun appoggio e aiuto da parte del Governo'', conlude. 

 







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