Milano

Coronavirus, dalla scuola una lezione di mediocrità ai nostri figli

di Fabio Massa

Coronavirus, didattica online sofferente in molte scuole anche a Milano. Disarmante la risposta alle sollecitazioni: "In tempo di crisi meglio non innovare..."

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Alcuni dei miei amici, specie quelli che vivono in centro a Milano, sono alle prese con la didattica online. Ci torno su, perché è un tema importante. All'inizio di questa crisi me la sono presa con Axios, il fornitore di centinaia di scuole nel milanese, perché il suo sito si era impallato. Ingenuamente, pensavo che risolti i problemi informatici la didattica da remoto sarebbe arrivata anche in periferia, in provincia. Ho parlato con Axios, ci siamo confrontati. E ho scoperto che ha potenziato il servizio in modo definitivo. Molte cose che prima non erano possibili, adesso lo sono. Anche con sforzi di avanzamento tecnologici importanti, a carico della società e non delle scuole, che versano canoni francamente ridicoli. Bene, mi sono illuso. In molti luoghi gli insegnanti fanno le lezioni da remoto. Ma in moltissimi altri si limitano a mandare i compiti da fare, poi a correggerli via mail, una o due volte la settimana. Al resto ci pensano i genitori, magari impegnati in uno smartworking di otto o più ore al giorno. Cavoli dei genitori, insomma. Un amico, che si è visto inserire la didattica da remoto solo in tempi recentissimi, ha chiesto che si potesse andare avanti a insegnare fino a metà luglio, almeno per recuperare un po' del tempo perduto. Risposta: in tempi di crisi meglio non innovare. Ecco, meglio non innovare. Pensate a questa frase, che è la summa di tutto quello che odio dei dipendenti pubblici, tutto quello che odio della burocrazia, tutto quello che odio di questi mandarini della Pubblica Amministrazione. Cosa cazzo vuol dire che è meglio non innovare? Vuol dire che voi non volete cambiare, questo vuol dire. E pur di perseguire questa vostra folle volontà di permanenza nello status quo, siete disposti a lasciare ancor di più nell'ignoranza i nostri figli, già funestati da un virus che impedisce loro di vedere i loro compagni, di ascoltare le vostre voci, e di imparare da voi Spero che non imparino l'appello alla mediocrità che gli state impartendo, da un mese a questa parte, giorno dopo giorno.







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