Milano

Coronavirus: decessi al Pio Albergo Trivulzio. Ministero manda gli ispettori

Secondo un articolo apparso su La Repubblica sarebbero morti 70 ospiti della struttura geriatrica. Il ministero manda gli ispettori

Coronavirus: decessi al Pio Albergo Trivulzio. Fontana: "Verificheremo"

Il Pio Albergo Trivulzio di Milano "ha una gestione congiunta con il Comune di Milano. Tanto e' vero che nominiamo insieme i consiglieri di amministrazione. Ho letto l'articolo di Gad Lerner, ma finora mi risultava che non fosse successo nulla. Chiedero' un rapporto e se ci saranno decisioni da prendere o responsabilita' da accertare vedremo". Ad affermarlo in una intervista a "La Repubblica" e' Attilio Fontana, governatore della Lombardia riferendosi a un articolo in cui si sosteneva che al Pio albergo Trivulvio sarebbero state insabbiate delle morti; in tutto sarebbero circa 70 gli anziani deceduti.

"Al Pio Albergo Trivulzio i decessi quest'anno sono 70, l'anno scorso erano 52", ha detto l'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, intervenendo a Rai3 Agora' sulla mortalita' nella casa di riposo milanese. "Chiaramente ogni decesso in piu' fa male - afferma - ma siamo in una fase uguale a quello che succede in tante altre realta' milanesi, e anzi forse piu' contenuta. Sulle mascherine abbianmo dato subito indicazioni sull'utilizzo, e' chiaro che nelle case di riposo private devono essere fornite da gestore". 

Il ministro Speranza invia gli ispettori al Trivulzio

Ispettori in arrivo al Pio Albergo Trivulzio. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il viceministro Pierpaolo Sileri infatti lo hanno deciso oggi. Speranza ha espresso grande preoccupazione per la vicenda raccontata da Repubblica.  "Le ispezioni stanno partendo - dice Sileri - gli inviati del ministero chiederanno informazioni dettagliate e verificheranno tutti gli atti, avvalendosi anche dell'aiuto dei Nas". Non vale solo per il Trivulzio: "Abbiamo deciso di mandare gli ispettori - dice ancora Sileri - all'Oasi di Troina, dove ci sono stati problemi con pazienti disabili. Alla Fontanella di Soleto, in provincia di Lecce. E a Chiaravalle, vicino a Catanzaro, dove ci sono stati dieci morti e c'è un'indagine aperta dalla procura". In Calabria le ispezioni saranno estese a tutte le rsa.

Pio Albergo Trivulzio: '18 decessi in più e nessuna strage nascosta'

"Su un totale di 1.012 fra ospiti e pazienti", al Pio Albergo Trivulzio (Pat) di Milano "nel mese di marzo si sono verificati 70 decessi" contro i 52 del marzo 2019, "18 dei quali avvenuti in Hospice e di cui 9 con sintomatologia respiratoria e febbrile a esordio acuto che come concausa possono essere imputabili a sospetto Covid". Lo riferisce il Pat in una nota in cui si informa che "il presidente Maurizio Carrara e il direttore generale Giuseppe Calicchio hanno incaricato i propri legali di procedere alla diffida nei confronti del quotidiano 'la Repubblica', a seguito dell'articolo in prima pagina" pubblicato il 5 aprile, "firmato da Gad Lerner, dal titolo 'La strage nascosta del Trivulzio'". Presidenza e la Direzione generale del Pat, si legge, "hanno dato mandato ai propri legali di tutelare nelle sedi opportune l'immagine dell'Istituto, la veridicità dei dati forniti sui decessi e l'onorabilità professionale dei responsabili sanitari". I vertici della struttura evidenziano come il dato dei 70 decessi, "presente sul sito dell'Istituto e ripreso da altri organi di stampa, si riferisce al numero complessivo dei decessi nel mese di marzo, in parte probabilmente riconducibili a Covid 19 senza però che sia stato possibile effettuare i tamponi per accertare la presenza del virus". Al Pat, si sottolinea inoltre, "nel mese di marzo 2020 sono risultati 18 decessi in più rispetto al corrispondente mese del 2019. Una situazione che non si configura come strage nascosta, ma conferma che al Pat non vi sia una situazione fuori controllo".

Riporta ancora il Trivulzio: "Il dato del primo trimestre 2020, che tiene conto anche dei decessi di ospiti trasferiti ai Pronto soccorso, è in linea con i decessi avvenuti al Pat nel corrispondente trimestre 2019 (170 contro 165), mentre nello stesso periodo sono risultati 15 contro 13 alla Rsa Principessa Jolanda" dove, "su 95 ospiti, nel mese di marzo" 2020 "ci sono stati 7 decessi, tutti con sintomatologia respiratoria e febbrile a esordio acuto che come concausa possono essere imputabili a sospetto Covid". Infine, "per quanto riguarda il personale, 3 dipendenti del Trivulzio sono ricoverati con riferito tampone positivo. Non ci sono ulteriori segnalazioni di ricoveri ospedalieri dei dipendenti, ma alcune assenze per sintomatologia febbrile, disposte dal medico di medicina generale e monitorate dal medico competente, dall'azienda e da Ats", Agenzia di tutela della salute.  "Operativamente - prosegue la nota - il Pio Albergo TRIVULZIO si è sempre attenuto rigorosamente alle disposizioni delle autorità sanitarie (Oms, Istituto superiore di sanità e Regione Lombardia) per quanto riguarda l'uso dei dispositivi di protezione individuale, così come sui tamponi oro-faringei si è attenuto e si attiene alle disposizioni di Regione Lombardia e dell'Agenzia di tutela della salute". "Disposizioni che riteneva di poter ignorare il professor Bergamaschini", sostiene il Pat riferendosi a Luigi Bergamaschini, il geriatra che, in base alle ricostruzioni de 'la Repubblica', "ha subìto il 3 marzo un provvedimento di esonero perché colpevole di autorizzare l'uso delle mascherine chirurgiche al personale alle sue dipendenze. Il giorno stesso del suo allontanamento forzato - scriveva ieri il quotidiano - è stato fatto esplicito divieto a medici e paramedici di indossarle". Il medico, replicano dal TRIVULZIO, è stato "sospeso anche a tutela della sua salute connessa all'età, e rientrato solo a seguito della sua autocertificazione a proseguire nella collaborazione".

Il Trivulzio reagisce: "Noi diffamati. Dati falsi, non c'è una strage nascosta"

Ieri l'articolo, assai violento, di Gad Lerner. Dove si accusava la gestione del Pio Albergo Trivulzio, mettendo in mezzo anche Salvini e l'assessore Bolognini. Ora il Trivulzio risponde. Per ora, con un comunicato stampa, e poi anche con i legali. 

"Il Presidente Maurizio Carrara e il Direttore generale Giuseppe Calicchio, dell’ASP IMMS Pio Albergo Trivulzio hanno incaricato  i propri legali di procedere alla diffida nei confronti del quotidiano laRepubblica, a seguito dell’articolo in prima pagina, firmato da Gad Lerner, dal titolo “ La strage nascosta del Trivulzio” - recita il comunicato - Al legali è stato altresì dato mandato di tutelare, nelle sedi opportune, l’immagine del Trivulzio e l’onorabilità professionale dei responsabili sanitari. Nell’articolo infatti si sostiene che la “strage nascosta’ nel mese di marzo riguarderebbe 70 pazienti.

Tale dato, presente sul sito dell’Istituto e ripreso da altri organi di stampa, si riferisce al numero complessivo dei decessi nel mese di marzo, in parte probabilmente riconducibili a Covid 19 senza però che sia stato possibile effettuare i tamponi per accertare la presenza del virus".

Insomma, il Trivulzio contesta i dati: "Il dato del primo trimestre 2020, che tiene conto anche dei decessi di ospiti trasferiti ai Pronto Soccorsi, è in linea con i decessi avvenuti al PAT nel corrispondente trimestre 2019 (170 contro 165), mentre nello stesso periodo sono risultati 15 contro 13 alla RSA Principessa Jolanda. Nel mese di marzo 2020 al PAT sono risultati 18 decessi in più rispetto al corrispondente mese del 2019. Una situazione che non si configura come strage nascosta ma conferma che al PAT non vi sia una situazione fuori controllo - spiega l'istituto, i cui vertici sono nominati di comune accordo tra Comune e Regione - Operativamente il Pio Albergo Trivulzio si è sempre attenuto rigorosamente alle disposizioni delle Autorità sanitarie (OMS, Istituto Superiore di Sanità e Regione Lombardia) per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuale, così come sui tamponi oro-faringei si è e si attiene alle disposizioni di Regione Lombardia e dell’Agenzia di Tutela della Salute". Poi, la polemica con la "gola profonda" di Gad Lerner, ovvero Bergamaschini. "Disposizioni che riteneva di poter ignorare il prof. Bergamaschini, sospeso anche a tutela della sua salute connessa all’età, e rientrato solo a seguito della sua autocertificazione a proseguire nella collaborazione. E’ grave, inoltre, che il giornalista si sia affidato alle sole dichiarazioni di un rappresentate sindacale interno, senza avvertire la necessità di verificarne l’attendibilità con la dirigenza dell’Istituto e con i responsabili dell’ufficio stampa in contatto quotidianamente con le redazioni dei media non solo cittadini".

La Procura apre fascicoli su più Case di Riposo

Quello del Pio Albergo Trivulzio è solo l'ultimo fronte aperto nella delicata partita delle Case di riposo milanesi e lombarde. Le denunce dei lavoratori sulla morte di 70 anziani a marzo sono divenute parte integrante delle indagini aperte dalla procura di Milano. Che tiene i riflettori accesi anche sul Don Gnocchi di Milano,  su una 'casa famiglia' di Affori, quartiere di Milano, ma anche su altre Rsa del milanese, tra cui una nel quartiere Corvetto. "In tanti anni di servizio - ha raccontato ad Ansa un'operatrice socio sanitaria della Rsa 'Virgilio Ferrari' di Milano - non ho mai visto una situazione del genere. Nell'ultimo mese sono morti circa 40 pazienti". Gia' a fine febbraio, ha spiegato, "abbiamo mandato una mail alla direzione tramite il sindacato per chiedere la disinfezione dei locali e di fornirci i presidi sanitari. Dopo un bel po' di giorni hanno iniziato a darci le mascherine".

Majorino: "Ispezione a tappeto nelle Case di riposo"

"Sono molto più autonomista di tanti altri, ma credo che in un momento simile servirebbe un'ispezione a tappeto nelle Case di riposo della Lombardia da parte di organismi del governo". Lo ha scritto su Twitter Pierfrancesco Majorino, europarlamentare del Partito democratico ed ex assessore al Welfare del comune di Milano.

Ed anche il Pd lombardo chiede che si faccia luce sulla situazione nelle Rsa: "Visto tutto quando sta succedendo nelle Rsa, chiediamo che i prefetti verifichino il rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti in tema di salute pubblica e di controllo della diffusione del virus" Sars-CoV-2". Lo chiede per il gruppo regionale Pd della Lombardia il capodelegazione in Commissione Sanità Gian Antonio Girelli. "Verifichino, in particolare - precisa in una nota - che anziani e operatori abbiano tutti i dispositivi di protezione e che i pazienti Covid non siano a contatto con altri pazienti. Occorre anche accertare che si stia procedendo all'effettuazione dei tamponi e dei test sierologici tanto agli ospiti quanto agli operatori". Nelle Residenze sanitarie assistenziali "si è consumato un dramma, ma non è ancora finita e occorre intervenire con la massima tempestività"

Europa Verde denuncia Regione Lombardia

Europa Verde ha deciso nel frattempo di denunciare Regione Lombardia. Recita una nota: "E' gravissimo  che il giorno 8 marzo, in piena emergenza Covid 19, la Giunta della Lombardia abbia approvato una delibera, la numero XI/2906, che chiedeva alle aziende territoriali sanitarie di individuare case di riposo, tra le 400 totali, dedicate agli anziani per accogliere e assistere pazienti Covid 19 a bassa intensita'. Dopo le proteste di tante Rsa, ma non tutte, l'assessore Gallera ha rivisto la delibera ma in molte avevano gia' accettato, secondo la denuncia dei sindacati". "I cittadini non solo lombardi - si legge ancora nella nota - hanno il diritto di sapere cosa e' accaduto in Lombardia (la Regione con equiparazione al 50% tra sanita' pubblica e privata raggiunta negli anni a discapito degli ospedali pubblici), perche' ci sia stata questa strage di vite.

Gallera: "Su Rsa grave travisamento realta'

"Non abbiamo mai imposto o chiesto alle Rsa di mettere i pazienti Covid positivi" insieme agli ospiti e "chi lo dice fa un atto ignobile": cosi' l'assessore Giulio Gallera ha commentato le polemiche sulla scelta lombarda di chiedere alle Rsa di ospitare i pazienti di coronavirus. Quanto chiesto "e' scritto in atti ufficiali che non possono essere travisati" ha detto Gallera riferendosi alla delibera dello scorso 8 marzo, nella quale - ha spiegato - viene specificato che le Rsa disponibili a ospitare i pazienti covid dovevano avere aree separate e personale dedicato. "Abbiamo detto alle Rsa con queste caratteristiche se potevano e volevano aiutarci a salvare delle vite" ha proseguito l'assessore , spiegando che "lo ha fatto un numero ristretto". "Ora dobbiamo leggere un travisamento della realta'" ha aggiunto, con "qualcuno che ci imputa azioni che sono il contrario di cio' che e' scritto nero su bianco". "Lo riteniamo grave, triste perche' si specula" sulle vite umane e "inaccettabile" perche' per Gallera sono state messe in campo tutte le misure possibili.

 








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