Milano
Coronavirus e case di riposo in Lombardia: l'atto di accusa dei sindacati
Mancanza dei dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, e di un piano di emergenza regionale: le accuse dell'Unione sindacale di base
Coronavirus e case di riposo in Lombardia: l'atto di accusa dei sindacati
Mancanza dei dispositivi di protezione individuale, come le mascherine, e di un piano di emergenza regionale. Sono queste le principali criticita' che hanno determinato la situazione di emergenza all'interno delle case di riposo in Lombardia, e anche in altre regioni anche se in misura minore. La denuncia e' nel report realizzato dall'Unione Sindacale di Base, "Il dramma delle Rsa nella crisi da Covid-19". Nel documento si punta il dito contro la gestione affidata a terzi che negli anni ha portato a una polverizzazione del settore quasi totalmente affidato a privati. "La gestione privatistica di queste strutture non garantisce sicurezza sanitaria a nessuno. Si sono tramutate in veri e propri luoghi di contagio e di morte non soltanto per gli ospiti ma anche per i lavoratori" si legge.
Quattro le cause principali della strage individuate da USB: la mancanza di piani di emergenza regionali; la diffusa mancanza di Dispositivi di protezione individuali; l'erronea politica di controllo sanitario attraverso i tamponi su ospiti e operatori; l'erronea politica di gestione delle degenze e dei casi dentro le Rsa. Cruciale in particolare, per quanto riguarda la Lombardia, la Determina della Giunta Regionale XI/2096 dell'8 marzo 2020, con la quale le RSA sono state destinate a funzione di supporto per gli ospedali, senza adeguate verifiche sulle strutture, sulle dotazioni e sul personale operante, spesso in appalto (molti addetti alla pulizia e sanificazione degli ambienti hanno lavorato anche per tre settimane con la stessa mascherina).