Milano

Coronavirus, Fontana: graduale ripresa dovrà essere concordata con il governo

Coronavirus, Fontana: "Una graduale ripresa che dovrà essere concordata con il governo"

Coronavirus, Fontana: "Dal 4 maggio mi auguro ripartenza graduale"

"Si deve guardare al futuro perché è inevitabile e stiamo facendo di tutto per cercare di sconfiggere questo virus, ma la sconfitta definitiva è lontana, avverrà solo nel momento in cui avremo qualcosa che prevenga il contagio. Finché non ci sarà una medicina dovremo organizzare la nostra vita convivendo con questo virus. Che io mi auguro, e spero di non sbagliare, che il caldo rallenterà il contagio e lo renderà meno aggressivo. Mi auguro che veramente si possa ricominciare il 4 maggio, data di termine dei precedenti provvedimenti, si possa ricominciare una ripresa graduale. Che dovrà essere regolata dalle '4 d': distanza, dispositivi, digitalizzazione e diagnosi. Pretenderemo che qualunque tipo di ripresa abbia come presupposto la garanzia della salute dei nostri cittadini". Lo ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, nel suo intervento in Consiglio regionale trasmesso in diretta Facebook. 

Fontana, ipotesi scaglionare lavoro su 7 giorni

Per una ripartenza 'in sicurezza' delle attivita' produttive c'e' l'ipotesi di spalmare il lavoro non su cinque ma su sette giorni: "scaglionare il lavoro magari su 7 giorni anziche' su 5, con orari di inizio diversi per evitare l'utilizzo eccessivo dei mezzi pubblici in determinate fasce" ha spiegato il presidente della Lombardia Attilio Fontana parlando in Consiglio regionale. "Sono tante le proposte degli gli scienziati e dei tecnici che siederanno con noi domani al Tavolo dello Sviluppo", ha aggiunto Fontana. 

Coronavirus: Fontana, noi fughe in avanti? no alle polemiche

"Per giorni ci hanno raccontato, anche dal governo, che la Lombardia doveva fare di piu' e da sola. Ora, dopo che la Regione ha lanciato una proposta per riaprire le attivita' con attenzione e buonsenso, da Roma parlano addirittura di fughe in avanti. Non inseguiamo le polemiche ma badiamo alla sostanza: molti altri Paesi europei sono gia' ripartiti, e' necessario ragionare subito del nostro futuro. #ForzaLombardia". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana commentando le polemiche nate dopo la sua richiesta avanzata ieri al governo, di un piano di rilancio e aperture graduali dopo il 4 maggio. 

Coronavirus: Fontana a Buffagni, parlo di attività ordinarie

"Il viceministro Buffagni ha evidentemente male interpretato tutto quello che noi diciamo. Noi non ci permettiamo di parlare di attivita' produttive, che sono una questione di esclusiva competenza del governo centrale. Parliamo di una graduale ripresa delle attivita' ordinarie": questa la risposta del governatore lombardo Attilio Fontana a 'Stasera Italia' su Rete4 alle perplessità avanzate da Buaffagni circ ail piano di Regione Lombardia per la fase due. "Una graduale ripresa che dovra' essere concordata con il governo. Io faccio parte della cabina di regia che deve provvedere alla riapertura e fare le scelte necessarie per ripartire - ha concluso - Credo che sia giusto iniziare a pensare come ci si dovra' attrezzare a convivere con questo virus". 

Coronavirus: Fontana, commissariare Lombardia? Speculazioni politiche

 "Sono speculazioni politiche che mi lasciano del tutto indifferente". Così il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a chi gli chiedeva della proposta di molte opposizioni di commissariare la sanità lombarda. "Non ragionar di loro ma guarda è passa: è l'unica cosa da dire a chi vuole speculare mentre siamo ancora nel pieno della lotta al coronavirus", aggiunge a Stasera Italia su Rete4. "Io credo - dice - che in Lombardia si sia verificata una cosa che si è verificata solo in situazioni analoghe come a New York, un uragano che era imprevedibile, non paragonabile a nessun altro evento nel resto del Paese".

Il virus "girava in Lombardia da parecchio tempo, forse da gennaio, e dai noi esiste una mobilità non paragonabile al resto del Paese". Anche gli appelli iniziali a rimettere in moto il Paese non hanno cambiato molto: "Già da quel momento il virus circolava in maniera impressionante". 







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