Milano
Coronavirus Lombardia: la pandemia continua a frenare
I dati relativi al 10 maggio: 282 casi positivi in più e 62 decessi nelle ultime 24 ore. Astuti: "Potenziare le Ats per evitare nuovi focolai"
Coronavirus in Lombardia: la pandemia continua a frenare
Le statistiche di Regione Lombardia confermano il calo costante dei dati dell'epidemia in Lombardia con i casi positivi arrivati ad essere 81.507 +282 nelle 24 ore, mentre ieri erano 81.225 (+502) e l'altro ieri 80.723 (+609*), ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 25 casi riguardanti il mese di aprile e rendicontati l'altro ieri. I decessi salgono invece a 14.986 (+62), ieri erano 14.924 (+85) e l'altro ieri 14.839 (+94). In controtendenza i ricoveri in terapia intensiva saliti di 18 a 348. Ieri i ricoveri erano 330 (-70) e l'altro ieri. 400 (-80). In discesa invece k ricoverati non in terapia intensiva a 5.428 (-107) con i tamponi effettuati: 485.134 che crescono di 7.369 ( ieri 477.765 piu' 11.478)
La pandemia frena a Milano e provincia dove i casi positivi sono 21.376 (+104) di cui 9.019 (+54) a Milano citta' (ieri 21.272 +178 di cui 8.965 +98 a Milano citta'). Nel resto della regione dati in linea con la settimana con Bergamo a 11.741 casi (+24) e Brescia a 13.550 (+44). Como si ferma a 3.496 (+16), mentre Cremona spera a 6.248 positivi (+6) seguita da Lecco (2486 +4), Lodi (3271 +7), Monza 5.055 (+9), Mantova (3.251 +1), Pavia 4.777 (+35), Sondrio 1.287 (+7) e Varese 3.182 (+18). 1.787 casi sono ancora in corso di verifica.
Astuti: "Potenziare le Ats per evitare nuovi focolai"
L'analisi di Samuele Astuti, professore presso l'università Carlo Cattaneo e Consigliere Regionale Lombardia del Pd. QUI LA DASHBOARD CON I DATI INTERATTIVI:
"Siamo in una fase critica: dagli altri paesi abbiamo imparato che all’inizio della fase 2 è alto il rischio di dover ricorrere a un nuovo lockdown a causa di nuovi focolai. È necessario saper individuare questi eventuali focolai il prima possibile. Per far ciò è necessario. Potenziare le ATS come attori capaci di presidiare il territorio e di erogare i servizi di medicina di base. Aumentare in maniera radicale il numero di tamponi che possono essere fatti ogni giorno con particolare riferimento non solo alle persone già risultate positive, ma soprattutto alle persone che possono esser venute a contatto con il virus in questa fase due"