Milano

Coronavirus, la protesta degli specializzandi: "Non siamo medici di serie B"

In piazza contro Regione Lombardia gli specializzandi, che chiedono stessi diritti e tutele degli altri operatori sanitari e l'estensione del bonus

Coronavirus, la protesta degli specializzandi: "Non siamo medici di serie B"

Protestano contro Regione Lombardia gli specializzandi, che sono scesi in piazza oggi a Milano per chiedere "gli stessi diritti e le stesse tutele degli altri operatori sanitari", in particolare "l'estensione del bonus" destinato al personale medico impegnato nell'emergenza Covid. "Noi siamo medici di serie B" si legge in uno dei cartelli esposti durante la manifestazione, che si e' svolta sotto la sede della giunta regionale. I giovani medici hanno manifestato distanziati, indossando camici e mascherine. "Molte Regioni - hanno spiegato gli organizzatori su Facebook - hanno riconosciuto il lavoro svolto dagli specializzandi, inserendoli anche nella lista dei destinatari di un bonus per l'emergenza. La Regione piu' colpita d'Italia durante la pandemia, invece, e' anche quella che non ha mai riconosciuto i nostri sforzi, ne' ha mai speso una parola in nostra difesa". E ancora: "Abbiamo chiesto con chiarezza a Regione Lombardia di ascoltarci, ma senza successo: la lettera firmata da oltre 1600 Specializzande e Specializzandi della Lombardia non e' bastata. Non ci resta che una sola possibilita': andare noi sotto alla Regione e fare sentire la nostra voce, raccontando le nostre testimonianze di questi mesi".

L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha incontrato una delegazione di medici specializzandi che prestano servizio negli ospedali lombardi. “Regione Lombardia si è spesa in modo concreto per valorizzare la figura degli specializzandi e incentivarne l’arruolamento – spiega Gallera – attraverso un percorso legislativo unico nel Paese, difendendolo fino alla Corte Costituzionale, e mettendo a disposizione borse di studio aggiuntive (portandole da 35 a 85) rispetto a quelle nazionali”.

“Ho ritenuto di garantire loro il massimo impegno dell’istituzione regionale, e mio personale – commenta l’assessore – per effettuare una ricognizione dei possibili veicoli finanziari, in accordo con le Università, al fine di rendere possibile un riconoscimento economico anche agli specializzandi dei primi tre anni impegnati nella battaglia contro il Covid nei loro reparti di assegnazione, non essendo possibile attingere alle risorse nazionali e regionali riservate per Legge al personale del Comparto e alla Dirigenza Medica”. I rappresentanti dei medici specializzandi hanno illustrato le loro istanze, le preoccupazioni e le proposte raccolte in una piattaforma attraverso la quale si richiama l’attenzione sulle necessarie misure di sicurezza, la sorveglianza sul rischio radiologico e i dispositivi di tutela individuale previsti dalle normative già vigenti per i lavoratori della sanità, oltre a una serie di indicazioni per ridefinire le peculiarità giuridiche e funzionali della loro figura e delle loro mansioni.

“Abbiamo ascoltato con attenzione le proposte dei medici specializzandi – conclude Gallera – per le quali avvieremo le verifiche e le azioni necessarie coinvolgendo le Università, le scuole di specializzazione e le aziende sanitarie di riferimento”. Il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, Emanuele Monti, presente all’incontro, ha proposto un’audizione della delegazione di medici specializzandi entro la metà del mese di luglio.







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