Milano
Coronavirus, Mattinzoli: "Audio su Conte? Non volevo offendere". VIDEO

L'assessore lombardo Alessandro Mattinzoli commenta l'audio con i suoi pesanti insulti al premier: "Inevitabile essere brutale"
Coronavirus, Mattinzoli: "Audio su Conte? Non volevo offendere"
Coronavirus, l'assessore lombardo Alessandro Mattinzoli torna a parlare, commentando anche il suo controverso e discusso messaggio vocale con pesanti critiche e insulti al premier Giuseppe Conte: "Sono ancora in isolamento e sono ancora positivo al virus, auguro tutti quelli che stanno vivendo un'esperienza come la mia di tornare a casa presto, riabbracciare i propri cari e uscire da quello che e' un vero e proprio incubo". "Voglio rassicurare i miei affetti piu' cari, a partire da mia moglie Paola, i miei figli, i miei collaboratori, la comunita' di Sirmione, che la malattia non mi ha imbruttito, non mi ha imbarbarito, non mi ha reso una persona peggiore. Anzi considero questa un'esperienza di ulteriore crescita professionale e umana".
"In queste ore si parla molto e ha fatto discutere un mio audio che e' finito anche sui giornali per uno sfogo pesante che ho avuto nei toni in un momento di difficolta'. Chi come me ha vissuto direttamente questo dramma ha visto operatori sanitari lavorare ininterrottamente in condizioni complicatissime e rischio della propria incolumita' pur di salvare vite umane, e' inevitabile che sia diretto, forse brutale".
"C'e' una crisi pesantissima che sta attanagliando il nostro Paese, con il rischio che diventi irreversibile, con il pericolo che le multinazionali concorrenti estere vengano a fare shopping a basso prezzo comprando le nostre aziende e i nostri brand piu' eccellenti e le nostre infrastrutture, perche' il Paese piu' bello del mondo fa gola a tutti" dice oggi Mattinzoli. "Ogni giorno che passa - aggiunge - decine di aziende rischiano di morire, pensiamo alla filiera del turismo. Ecco perche' il grido d'allarme forte, ecco perche' ho usato toni che probabilmente hanno messo in imbarazzo il mio presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che mi ha conferito delle deleghe dimostrandomi fiducia, la Giunta e il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e tutti i consiglieri. Non era quello che volevo fare e sicuramente non volevo offendere nessuno e neanche creare un'ulteriore contrapposizione".