Milano

Coronavirus, Milano 2030: "Commissariare la sanità lombarda"

Milano 2030 ha formalizzato la richiesta al ministro Speranza di commissariare la sanità lombarda. Raccolte 80mila firme

Coronavirus, Milano 2030: "Commissariare la sanità lombarda"

Milano 2030 ha formalizzato la richiesta al ministero di commissariare la sanita' lombarda. "Forti - si legge in una nota dell'associazione - del sostegno di quasi 80.000 firme e guardando alla scadenza del prossimo mese di agosto, quando terminera' il periodo di sperimentazione per la legge regionale di riforma del sistema socio sanitario (LR 23/2015), Milano2030 ha trasmesso formalmente al ministro della Salute Roberto Speranza la richiesta di nomina di un commissario ad acta per la sanita' lombarda".

Per Milano 2030 "le prime mosse di Regione Lombardia nella fase 2 - dalla gestione poco trasparente dei test sierologici e dei tamponi alla crescente confusione nella comunicazione dei dati sul contagio e la diffusione del virus - dimostrano una volta di piu' che chi ha cosi' mal gestito la fase 1 non puo' gestire la fase 2. La vera ripartenza dell'economia e della societa' lombarda si gioca sull'efficacia del monitoraggio e del tracciamento del contagio, sul rilancio - reale - della medicina territoriale e su una rinnovata centralita' della sanita' pubblica, a partire dalla destinazione delle risorse economiche disponibili. Tutte azioni che Regione Lombardia non sembra intenzionata a intraprendere e che rafforzano la nostra convinzione che il commissariamento della sanita' lombarda sia l'unica strada perseguibile".

"Non ci basta - continua l'associazione - l'istituzione di una commissione di inchiesta - alla quale non faremo comunque mancare il nostro contributo. Non ci basta la richiesta di dimissioni di un singolo assessore che lascerebbe la sanita' lombarda nelle mani di chi la ha gestita negli ultimi venti anni. Non ci basta chiedere le dimissioni di una giunta che persegue politiche sanitarie e sociali che perpetuano un modello di societa' fondato sulle diseguaglianze e sulla colpevolizzazione dei piu' fragili"







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