Milano
Coronavirus, Regione Lombardia: sì a piano di investimenti da 3 miliardi

Via libera in modo bipartisan del Consiglio regionale della Lombardia al piano di investimenti regionali da 3 miliardi
Coronavirus, Regione Lombardia: sì a piano di investimenti da 3 miliardi
Via libera in modo bipartisan del Consiglio regionale della Lombardia al piano di investimenti regionali da 3 miliardi per aiutare la ripartenza dopo l'emergenza coronavirus. A votare a favore sono stati 74 consiglieri lombardi, con un solo astenuto. Il provvedimento approvato oggi in aula, annunciato dal governatore Attilio Fontana un paio di settimane fa, che prevede un investimento complessivo di circa 3 miliardi di euro, cosi' ripartito: 51,3 milioni di euro per le Province, 348,6 milioni ai Comuni, 2,4 miliardi per interventi per la ripresa economica, 130 milioni di euro per investimenti strategici. Vengono inoltre stanziati 10 milioni di euro per la produzione di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale e 82 milioni di euro sono destinati al personale sanitario che ha combattuto in prima linea l'emergenza Coronavirus.
Fontana: "Regione dà alle città più fondi che il Governo"
"E' un provvedimento concreto che conferma la capacita' di reagire della Lombardia". Cosi' il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta l'approvazione del piano di investimenti da 3 miliardi da parte del Consiglio regionale. "Si tratta di un investimento senza precedenti - prosegue Fontana - che, in ogni fascia di intervento, supera di gran lunga i fondi del Governo per le citta'". Il piano prevede anche 82 milioni per incentivi al personale delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale impiegato durante l'emergenza Coronavirus e 10 milioni per la produzione di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale.
Dopo l'approvazione del provvedimento, il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, ha sottolineato: "Regione Lombardia mette a disposizione tre miliardi per lo sviluppo con priorita' alla realizzazione delle opere immediatamente cantierabili e con l'obiettivo di far lavorare e far ripartire le aziende lombarde dopo l'emergenza legata al Covid-19. E' chiaro pero' che ai Comuni dovranno essere garantiti anche strumenti e modalita' che consentano loro di semplificare le procedure amministrative e di accelerare i tempi di assegnazione dei lavori, superando i numerosi ostacoli burocratici che troppo spesso creano inutili lungaggini e complicazioni scoraggiando la realizzazione delle opere". Secondo Fermi "si tratta di un provvedimento sicuramente importante, ma ritengo necessario che sia accompagnato da una azione legislativa altrettanto significativa e rapida sul piano della semplificazione normativa e procedurale: settimana prossima in Consiglio regionale nella seduta di martedi' 12 maggio porteremo le leggi di semplificazione e revisione normativa con cui ci attiveremo in tal senso per quanto di nostra competenza".
Ma il presidente fa anche "un appello anche al Governo nazionale affinche' si possa procedere quanto prima a una sostanziale revisione del Codice nazionale degli Appalti che cosi' come e' strutturato oggi, per gli eccessi burocratici che contiene e le troppe certificazioni, spesso inutili, che richiede, in molti casi ritarda o addirittura impedisce agli Enti locali l'assegnazione rapida di lavori e opere importanti".
Per il relatore del provvedimento, Marco Colombo, la legge "e' coraggiosa perche' rappresenta un acceleratore per la ripresa economica. Si tratta di un provvedimento che interviene per dare risposte perche' mette nelle mani degli enti locali 400 milioni, soldi che saranno spesi direttamente dai sindaci che amministrano il territorio e dunque ne conoscono le urgenze e le esigenze. Mettiamo ulteriori risorse inoltre per incrementare gli incentivi al personale sanitario: in questo modo la giusta e generosa Lombardia vuole dimostrare loro non solo grande riconoscenza ma anche forte vicinanza".
Sono stati 122 gli emendamenti inizialmente presentati sul provvedimento (nella stragrande maggioranza di minoranza) ma, come ha annunciato il capogruppo del PD Fabio Pizzul, in seguito al confronto con maggioranza e Giunta, che ha recepito alcuni indirizzi, un'ottantina di proposte emendative sono state ritirate prima dell'inizio delle votazioni. Una ventina gli ordini del giorno collegati. Tra le proposte accolte si segnala l'ordine del giorno del PD che stabilisce una condivisione delle risorse che saranno smobilizzate in accordo con le commissioni consiliari e i territori interessati.
Via libera anche a: un odg del Movimento 5 Stelle (Monica Forte) per una programmazione coordinata per la sicurezza sui luoghi di lavoro; alla richiesta di sospendere per il 2020 le tasse di successione per tutte le persone beneficiarie di eredita' a causa della perdita di parenti per COVID-19 (Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia); a prevedere maggior flessibilita' per il congedo parentale per un convivente nel caso in cui entrambi i genitori di un figlio con meno di 14 anni siano impossibilitati a svolgere la proprie mansioni lavorative da remoto (Franco Lucente, Fratelli d'Italia) e all'impegno a privilegiare le somme non ancora assegnate alle amministrazioni comunali della prima "zona rossa" e a quelle con la maggior percentuale di tasso di mortalita' (Roberto Anelli, Lega).
Nelle dichiarazioni di voto, sia PD che M5S (Pizzul e Fumagalli) hanno sottolineato il voto favorevole alla manovra "corretta e importante" ma hanno lamento il metodo e la programmazione con la quale la Giunta si e' rapportata con il Consiglio e le commissioni "con poca condivisione". Per Viviana Beccalossi (Gruppo Misto) il provvedimento e' in grado di muovere le microeconomie del territorio, mentre i capigruppo di Forza Italia e Lega - Gianluca Comazzi e Roberto Anelli - hanno parlato di "legge straordinaria per rilanciare l'economia lombarda".