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Coronavirus, #Riprendiamocipermano: sostegno per sanitari e familiari vittime

Coronavirus, #Riprendiamocipermano: sostegno per sanitari e familiari vittime

“Non vi lasceremo soli”. Quante volte abbiamo sentito dire queste parole alle persone colpite da una calamità all’indomani dell’evento. Il copione però ci ha abituato anche a grandi silenzi, una volta calato il sipario sull’emergenza. Anche con il Covid-19 si sarebbe potuto correre, o si potrebbe correre  ancora, questo rischio. E allora che fare? Perché il paese riparta ci vogliono energie fresche, rinnovate, elementi chiave per una ripresa che male si concilia con depressioni di ogni portata e disturbi da stress post traumatico. A questo ha pensato Flaminia Cappellano, psicoterapeuta, fondatrice a Roma del Pronto Soccorso Famiglie insieme con Viviana Callini, avvocato (le due sono, rispettivamente, vicepresidente e presidente della associazione) che ha realizzato un progetto ad hoc #Riprendiamocipermano (www.riprendiamocipermano.it).

“Volevamo capitalizzare le esperienze fatte fin qui su un ventaglio più ampio di casistiche, sia di problematiche sia di intervento, ed allora – precisa Flaminia, forte dell’entusiamo e dell’esperienza dei suoi 38 anni -  ci siamo indirizzate sull’emergenza Covid non solo nel periodo , ma, proprio, nella logica di pronto intervento rispetto alle problematiche che la pandemia ha provocato o fatto emergere in modo amplificato”.

E così, a partire dal 10 giugno 2020, ha preso il via questo progetto, con il sostegno del gruppo Chiesi, molto attivo e sensibile alle problematiche della responsabilità sociale (CSR), volto soprattutto a fornire assistenza psicologica (e legale) agli operatori sanitari (medici ed infermieri) e familiari delle vittime del Covid delle zone rosse, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna in testa.

“L’idea di questo tipo di intervento, precisa Flaminia, con precedenti esperienze nel sociale, mi è arrivata come pensiero laterale. Nel corso di una riunione, arrivato il lockdown di marzo 2020, si stava discutendo-  – da remoto - di progetti di sostegno alle famiglie (già toccate dalla contingenza pre Covid, ndr) quando, di botto, ho pensato che avrebbe potuto raccogliere un maggiore sostegno, anche da parte di terzi, un intervento non a pioggia ma ben mirato, che andasse al di là dell’emergenza ma si protraesse nel tempo”. Insomma, per mutuare un linguaggio medico, non un trattamento sintomatico da pronto soccorso bensì un terapia prolungata volta alla individuazione e rimozione della cause”.

La Lombardia, con i suoi numeri, rappresenta quindi un terreno d’elezione dove gli esperti che aderiscono a #Riprendiamocipermano troveranno di certo numerosi potenziali clienti / pazienti (il servizio è gratuito e per chi vi si rivolge è previsto un ciclo di 10 sedute individuali da tenersi nelle modalità più “sicure”). Sia tra gli operatori sanitari, chiamati a fronteggiare un ritorno alla normalità dopo un periodo di lavoro massacrante per la presenza fisica nei reparti accompagnato, spesso, anche da un vero e proprio allontanamento dalle famiglie (un medico ospedaliero, donna, ha citato ben 53 giorni di assenza dai figli!) in una condizione di pressoché impotenza professionale di fronte ad un avversario sconosciuto, il Covid, sia tra i parenti delle vittime del Coronavirus, costretti a confrontarsi con le perdite dei loro cari, in molti casi privi dell’ultimo saluto e spesso anche della sepoltura, e con una difficile oltre che particolarmente dolorosa elaborazione del lutto, come ha confermato la prima chiamata pervenuta, di una donna che aveva perso due mesi fa il padre e, parlando evidentemente a nome della famiglia, ha chiuso in modo lapidario “siamo distrutti”.

Potremmo dire punte dell’iceberg dei disagi causati dal virus che, con la sospensione della quotidianità, ha costretto comunque la gran parte di noi ad entrare in contatto con la propria parte emotiva e con i sentimenti di ansia e/o depressione magari già presenti. 
Tra i principali obiettivi di #Riprendiamocipermano ci sono: 

- favorire l’elaborazione dell’esperienza traumatica; 

- favorire il recupero di un nuovo funzionamento nella ripresa della quotidianità attraverso la resilienza;

- contrastare la solitudine legata alla perdita e al lutto; 

- elaborare la perdita e la separazione; 

- favorire l‘accettazione di non aver condiviso il momento del decesso;

- sostenere legalmente le persone in difficoltà.

Il tutto attraverso la creazione di sportelli virtuali di ascolto e sostegno individuale con la possibilità di svolgere sempre a distanza una consulenza psicologica e legale, un percorso di 10 psicoterapie e partecipare a workshop formativi e a gruppi psicoeducazionali.

Come accedere al servizio - Gli esperti dell’associazione accoglieranno le richieste al numero
 +39 3515644001 nei giorni di Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 10 alle ore 13 e nei giorni di Martedi e Giovedì dalle ore 16 alle ore 19. In alternativa, sarà sempre possibile inviare una richiesta via wapps oppure tramite mail all’indirizzo info@riprendiamocipermano.it

Per tutte le informazioni è disponibile il sito dedicato www.riprendiamocipermano.it

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